Empolese Valdelsa, i sindaci in piazza a sostegno del ddl ''Cirinnà'' sulle unioni civili
Tutti gli undici sindaci dell'Unione dei Comuni Circondario dell'Empolese Valdelsa hanno dato la propria adesione alla manifestazione "#SVEGLIATITALIA" organizzata da diverse associazioni nazionali a sostegno del ddl "Cirinn"à sulle unioni civili, su cui si attende la discussione in Senato
Tutti gli undici sindaci dell'Unione dei Comuni Circondario dell'Empolese Valdelsa hanno dato la propria adesione alla manifestazione "#SVEGLIATITALIA" organizzata da diverse associazioni nazionali a sostegno del ddl "Cirinn"à sulle unioni civili, su cui si attende la discussione in Senato.
Sabato 23 gennaio in piazza della Repubblica a Firenze, gli amministratori (sindaci o assessori) dei Comuni di Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Gambassi Terme, Fucecchio, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Vinci, presenzieranno con la fascia tricolore al presidio, guidati dal presidente dell'Unione, Brenda Barnini (sindaco di Empoli) e dal delegato alle Pari Opportunità per l'Unione dei Comuni, Giacomo Cucini (sindaco di Certaldo).
«Saremo in piazza perchè crediamo che dare riconoscimento giuridico alle coppie dello stesso sesso, sia oggi un dovere improrogabile per il legislatore – dice Giacomo Cucini, riprendendo il testo dell'appello fatto dagli organizzatori – e che la mancanza di questi diritti rappresenti non solo un'arretratezza non più sopportabile, per il nostro Paese, rispetto agli altri paesi europei, ma anche che queste richieste siano ormai largamente condivise dalla gran parte delle italiane e degli italiani. Fa parte integrante di questi diritti anche la cosiddetta “stepchild adoption”, sulla quale si stanno concentrando le polemiche di chi vorrebbe stravolgere il DDL Cirinnà – prosegue Cucini – una norma che semplicemente offrirebbe a migliaia di bambini garanzie che oggi non hanno. Si consentirebbe di estendere la responsabilità genitoriale sul figlio del o della partner, dopo la valutazione di un giudice sulla base dell'idoneità affettiva, la capacità educativa, la situazione personale ed economica, la salute e l'ambiente familiare di chi chiede l'adozione. Oltre a questo è necessario il consenso del genitore biologico, esattamente come avviene oggi per le coppie eterosessuali. Un istituto previsto in Italia dal 1983 e su cui recentemente il Tribunale dei minori di Roma ha sancito che l'orientamento sessuale dell'adottante non può costituire elemento ostativo».
«Sabato 23 gennaio saremo quindi in piazza per chiedere al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà e legiferare in merito, tenendo conto che queste richieste, che andranno a colmare una lacuna nei diritti di cui potranno beneficiare una minoranza pur significativa di migliaia di cittadine e cittadini, sono sostenute anche dalla grande maggioranza degli italiani, convinti che sia doveroso che le istituzioni italiane facciano questo passo avanti».
Pubblicato il 20 gennaio 2016