Energia idro-elettrica dal fiume Elsa, l'intervento di Donati
Il sindaco:“Chiediamo che il progetto sia valutato molto attentamente da un punto di vista della tutela monumentale della gora Lombrandina e delle antiche camere sotterranee della zona di Spugna e di Via Martiri di Belfiore"
“Anche se la problematica è complessa, bisogna fare chiarezza e sgombrare il campo da voci incontrollate, e approssimazione. L’Amministrazione comunale è contraria a questo progetto di produzione di energia idro-elettrica, perché è fortemente impattante per le Gore più antiche e non offre garanzie sufficienti su un prelievo di acqua dal fiume Elsa che sia compatibile con il mantenimento delle sue caratteristiche ecologiche, naturalistiche e di fruibilità”. Lo sottolinea il Sindaco di Colle di Val d’Elsa Alessandro Donati con riferimento al progetto di produzione di energia idro elettrica dal fiume Elsa.
“La nostra contrarietà – spiega Donati - non è basata sull’onda emotiva del momento, si è già chiaramente espressa con il parere negativo sul progetto, concordato con il CTS dell’Area Naturale Protetta di Interesse Locale dell’Elsa, che fu emesso il 30 Agosto 2019. Come amministrazione comunale non siamo contro la produzione di energia rinnovabile, anzi saremmo ben felici che attraverso lo sfruttamento del flusso delle Gore si contribuisse significativamente alla riduzione di CO2 e contemporaneamente si potesse realizzare l’indispensabile manutenzione di questa struttura così fortemente identitaria che rischia un degrado irreversibile. Al contrario vogliamo un progetto che sia sostenibile per il territorio, per la conservazione delle Gore antiche e in completo accordo con degli obiettivi di sviluppo del SentierElsa e del Parco dell’Acqua”. “Abbiamo adottato una linea opposta a quella perseguita dalla precedente amministrazione che negli ultimi giorni prima delle elezioni ha dato il suo assenso al progetto, prima attraverso una delibera di Giunta (15 Maggio 2019) con la quale è stato concesso il “nulla osta preliminare all’accesso e all’occupazione o l’uso della proprietà comunale” per la posa della condotta forzata e poi attraverso il parere positivo sulla Verifica di Assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (9 Giugno 2019) il giorno del ballottaggio, contribuendo quindi ad evitare la procedura di VIA per l’opera. Bisogna dire anche che, formalmente, l’autorizzazione all’uso dell’acqua dell’Elsa non è di pertinenza del Comune ma del Genio Civile, che applicando la legislazione vigente, concede le autorizzazioni dopo acquisizione di pareri non vincolanti. Però l’amministrazione comunale – prosegue il primo cittadino - ha il dovere di far sentire la propria voce a nome di tutta la città che si identifica da sempre con il Fiume Elsa e le sue Gore. Chiediamo con forza che il prelievo dell’acqua sia assolutamente sostenibile da un punto di vista ecologico per la vita delle specie autoctone e compatibile con i progetti in campo tendenti a migliorarne la fruizione e l’accesso e la salvaguardia del tratto ANPIL. Per questo – conclude Donati - riteniamo che il deflusso minimo vitale nell’Elsa non debba essere inferiore alla portata estiva (magra). Inoltre chiediamo che il progetto sia valutato molto attentamente da un punto di vista della tutela monumentale della gora Lombrandina e delle antiche camere sotterranee della zona di Spugna e di Via Martiri di Belfiore. Senza queste assicurazioni l’opera ci vedrà sempre fortemente contrari”.
Due progetti due centrali
L’opera complessiva è divisa in due progetti: il primo, presentato dalla PVG srl, riguarda la costruzione di una nuova condotta forzata che parte dallo Spuntone e arriva in ferriera con una nuova turbina che sfrutterà un dislivello di circa 35 metri. Questa tubazione, che avrà un diametro di 1,2 metri, sarà interrata dallo Spuntone fino a valle della Piscina Olimpia e poi sarà fatta passare nel lume della attuale Gora Lombrandina nell’attraversamento sotterraneo degli edifici di Via Martiri di Belfiore e poi lungo tutta Via di Spugna. Questo nuovo progetto ha ricevuto l’esenzione dalla procedura di VIA (non assoggettabilità), ma per la sua realizzazione è necessaria “Autorizzazione Unica” ai sensi dell'articolo 12 del D.Lgs. 387/2003, che viene concessa da una Conferenza dei Servizi calla quale partecipa di diritto anche il Comune.
Il secondo progetto, presentato dalla MAK2 srl, riguarda invece l’adeguamento del vecchio impianto di produzione di energia elettrica esistente dalla metà del secolo scorso in zona Ferriera, che comprende anche un’estensione della concessione fino a 30 anni e la rimodulazione del quantitativo di acqua prelevato dall’Elsa. Per questa parte dell’opera la società MAK2 avrebbe già tutti i titoli per procedere al prelievo e alla produzione con la nuova centralina che è già stata posa in opera.
Le due società, PVG e MAK2 fanno capo allo stesso gruppo che opera nel campo delle energie rinnovabili e sono già titolari fino al 2029 di una concessione per lo sfruttamento dell’acqua dell’Elsa presa al Callone Reale, fino al 1,2 metri cubi al secondo. Tale concessione è in essere dal 1999 quando fu concessa ad INTESA, per poi essere rinnovata nel 2009 e ceduta a MAK2 nel 2012. L’ultimo rinnovo della concessione approvato dal Genio Civile risale all’Ottobre del 2018.
Potrebbe interessarti anche: A fuoco un mezzo pesante in A1
Torna alla home page di Valdelsa.net per leggere altre notizie
Pubblicato il 2 febbraio 2020