Evasione fiscale: scoperto in Val d'Elsa un altro 'evasore totale'

Una verifica che ha riguardato le annualità dal 2015 al 2017, infatti, ha permesso agli investigatori di riscontrare le risultanze contabili dell'impresa verificata con i documenti acquisiti dai soggetti economici che hanno posto in essere rapporti commerciali con la stessa, quindi i dati così desunti sono stati incrociati con quelli estrapolati dagli applicativi informatici in uso. La società, pur avendo istituito e conservato le scritture contabili obbligatorie ed il fatturato attivo e passivo per tutte le annualità oggetto d’ispezione, non ha provveduto a presentare le previste dichiarazioni fiscali

 VAL D'ELSA
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Ancora evasione fiscale in Val d'Elsa. I finanzieri del Comando Provinciale di Siena hanno scoperto un soggetto economico operante nel settore idraulico “evasore totale”. 

Una verifica che ha riguardato le annualità dal 2015 al 2017, infatti, ha permesso agli investigatori di riscontrare le risultanze contabili dell’impresa verificata con i documenti acquisiti dai soggetti economici che hanno posto in essere rapporti commerciali con la stessa, quindi i dati così desunti sono stati incrociati con quelli estrapolati dagli applicativi informatici in uso. La società, regolarmente iscritta nel Registro delle Imprese tenuto presso la CCIAA di Siena, pur avendo istituito e conservato le scritture contabili obbligatorie ed il fatturato attivo e passivo per tutte le annualità oggetto d’ispezione, non ha provveduto a presentare le previste dichiarazioni fiscali ai fini delle imposte dirette e dell’IVA per l’anno di imposta 2015 omettendo di dichiarare, negli anni successivi, buona parte del fatturato prodotto.

L’attività posta in essere ha così consentito di ricostruire il reale volume d’affari del contribuente infedele permettendo di ricondurre a tassazione oltre 100mila euro tra ricavi non contabilizzati e costi indeducibili con un’IVA evasa e non versata per quasi 47mila euro.

Nei confronti della società è stata prontamente avanzata la proposta di applicazione di misure cautelari amministrative, così da garantire l’effettivo ristoro dell’erario attraverso il concreto recupero delle imposte evase.

Il risultato conseguito è stato reso possibile dall’efficace dispositivo di controllo economico del territorio approntato e dall’indispensabile analisi di rischio condotta dai militari con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo che ha permesso di indicizzare alcuni contribuenti caratterizzati da un alto indice di rischio evasivo.

La qualità dei controlli e l’accurata selezione a monte sono gli strumenti della Guardia di Finanza per limitare l’impatto ispettivo sulle attività economiche, migliorandone, al contempo, l’efficacia ed aumentando il recupero di imposte evase. L’evasione, infatti, produce effetti negativi per l’economia, ostacola la normale concorrenza fra le imprese, danneggia le risorse economiche dello Stato ed accresce il carico fiscale per i cittadini onesti.

Pubblicato il 12 dicembre 2019

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