Fabrizio Fabiani presidente della Pubblica Assistenza

Novità al vertice dell’associazione di Poggibonsi che conta oggi oltre 1.400 soci e circa 40 volontari attivi. Fabrizio Fabiani ha preso il testimone da Stefano Macciò

 POGGIBONSI
  • Condividi questo articolo:
  • j

Continuare a lavorare su linee guida condivise, mettere a punto un piano strategico di fundraising, fare formazione e crescere nuovi volontari e una nuova classe dirigente. Insomma, lavorare giorno per giorno e guardare lontano.

E’ la strategia del consiglio direttivo della Pubblica Assistenza di Poggibonsi (oltre 1.400 soci e circa 40 volontari attivi) che ha visto, a metà mandato, un avvicendamento alla presidenza, in continuità con quella precedente. Se è cambiato il presidente, il piano di lavoro è rimasto inalterato e condiviso da tutto il consiglio. Alla guida dell’associazione c’è ora Fabrizio Fabiani che ha preso il testimone da Stefano Macciò, dirigente di impresa in pensione da qualche anno.

Fabrizio Fabiani, 64 anni, dirigente delle Poste da pochi anni in pensione, ex assessore comunale, è figura di cultura molto conosciuta in città. E poi c’è la sua esperienza da volontario in Africa, nel 2004, nel 2006 e 2009. Uno di quei passaggi che segna la vita. E di cui Fabiani ha raccontato le persone, i drammi, le malattie in due libri. Ma è già pronto anche il terzo. "Emotivamente ti rimangono tante situazioni che non vanno via - dice - c’è tanta gente che mi dispiace non aver potuto salvare. Lì per lì ti fai uno scudo tale che non ce la fai a pensare, è come avere tante persone sulle spalle".

Il programma di lavoro. "Il mio compito qui? Gestire e crescere chi verrà dopo di me", mette in chiaro Fabiani. E così il programma di lavoro prende forma. Pensando al dopo Covid c’è da adattare l’associazione alle esigenze contemporanee. "Non c’è da aspettare, dobbiamo farlo ora", esordisce. La Pubblica Assistenza non ha atteso quando c’è stato bisogno di dare una risposta sul Covid. "Ci chiedevano di mettere personale in cassa integrazione - racconta - e noi dicevamo no, mandiamo avanti tutto. Addirittura abbiamo assunto una persona a tempo determinato nel momento in cui c’erano soci che ci decidevano di mettere in cassa. Per riconoscere le associazioni che hanno fatto questa la scelta la Regione ora ha fatto un bando specifico".

Il consiglio direttivo partecipa alle decisioni dell’associazione in modo collegiale. "Si lavora sugli obiettivi - spiega - è chiaro che c’è un momento in cui il presidente decide e si prende le responsabilità, spiegando alle persone, argomentando perché condivisione e il senso di comunità in una associazione sono centrali". Tra le azioni, un organigramma con le funzioni operative e il regolamento generale di funzionamento che la nuova legge sul terzo settore chiede, investendo su collegialità, condivisione e guardando al futuro. "Stiamo cercando di dare una forma organizzata al lavoro e fare formazione, aprendo anche ai soci esterni al consiglio".

In Africa da volontario Fabrizio Fabiani ha visto Ebola, la guerra, ha fatto il falegname con la Caritas, ha aiutato i bambini e visto anche tante persone non farcela. "Per fortuna sono immune alla tubercolosi, ma questa esperienza mi ha portato a prendere la malaria di grado due. Quando ha fatto i colloqui per Caritas, tanti li rimandavo indietro perché non erano preparati".

Potrebbe interessarti anche: Il 'No paura day' fa tappa anche a Colle di Val d'Elsa

Torna alla home page di Valdelsa.net per leggere altre notizie

Pubblicato il 28 maggio 2021

  • Condividi questo articolo:
  • j
Torna su