Femminicidio: un’installazione di Gloria Campriani al Ridotto di Castelfiorentino
«La mia opera è pura provocazione - spiega Campriani -. Con uno spirito apparentemente erotico spingo il fruitore a riflettere su che cosa possa essere successo a quel busto di donna conficcato in un terreno coperto da sassi bianchi. La gonna e le gambe semiaperte, che fuori escono dalla superficie sassosa permettono di immaginare lo svolgimento dell’azione. La riflessione successiva è inevitabile e si concentra sull’intensità della forza barbarica impiegata in tale gesto
Il Teatro del Popolo di Castelfiorentino,in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne che si celebra in tutto il mondo, ha in programma una serie di iniziative. Questa mattina l’artista Gloria Campriani ha terminato la sua installazione, che si può ammirare davanti all’ingresso del teatro: «La mia opera è pura provocazione - spiega Campriani -. Con uno spirito apparentemente erotico spingo il fruitore a riflettere su che cosa possa essere successo a quel busto di donna conficcato in un terreno coperto da sassi bianchi. La gonna e le gambe semiaperte, che fuori escono dalla superficie sassosa permettono di immaginare lo svolgimento dell’azione. La riflessione successiva è inevitabile e si concentra sull’intensità della forza barbarica impiegata in tale gesto. Paradossalmente l’armonia dei colori opposti (bianco nero) e l’equilibrio della composizione richiamano alla forma di un fiore che esclude l’aspetto più volgare dell’atto. I colori prevalenti nella “scultura” sono il bianco e il nero usati per esprimere quelle emozioni di rabbia che si saranno sicuramente alternate con i contrari (come l’amore e l’odio) nel corso di quel deplorevole gesto brutale che la scena intende rappresentare. L’azione che ho costruito è pregna di tutta quella RABBIA che suscita in me la violenza che mi auguro ritorni al fruitore, come un feedback, stimolato a riflettere sul tema del femminicidio».
Oltre alla bellissima e toccante installazione di Gloria Campriani sarà possibile ammirare gli alberi di piazza Gramsci adornati di lane colorate, contrassegnate da nomi di donna: sono i nomi delle donne uccise in questi ultimi mesi in Italia. Le opere sono delle donne del gruppo Knit di Castelfiorentino.
Sulla facciata del Teatro del Popolo tre gigantografie del gruppo fotografico Giglio rosso di Castelfiorentino. All’interno la mostra fotografica “La mia mente, il mio cuore, la mia vita nelle mie mani” a cura delle donne SPI-Cgil lega di Castelfiorentino.
All’ingresso del teatro una sedia vuota e un paio di scarpe rosse saranno simbolicamente riservate a una di quelle donne uccise per mano di un marito, fidanzato o compagno.
Infine sabato 26 novembre alle 21.00 in scena lo spettacolo Carmen, il canto della libertà liberamente ispirato all’opera di Bizet, dove Carmen incarna una delle prime vittime di femminicidio. Il costo del biglietto è di 5 euro. La prevendita per lo spettacolo è in corso presso la biglietteria del teatro tutti i martedì e giovedì (ore 17.00-19.00) e il sabato (ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00).
Il programma della stagione e tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.teatrocastelfiorentino.it. Per informazioni Teatro del Popolo 0571 633482 o Giallo Mare Minimal Teatro 0571 81629.
Pubblicato il 22 novembre 2016