Tre arresti per contrabbando di orologi di lusso in viaggio tra Italia, Svizzera e Hong Kong
Sventato gruppo che operava a livello internazionale grazie al lavoro della Guardia di Finanza e dell'Agenzia Dogane e Monopoli dell'aeroporto Firenze Peretola
Firenze: tre persone sono state messe ai domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata al contrabbando aggravato di orologi di lusso. Le attività investigative sono durate 2 anni in sinergia tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle dogane e dei Monopoli in servizio all’aeroporto di Firenze Peretola. L’indagine è partita dopo il controllo ad un uomo che portava due orologi di alto valore tra gli oggetti personali nel viaggio verso gli Stati Uniti. Da accertamenti, svolti in aeroporto, è emerso che tali orologi erano già stati ceduti ad una società di Hong Kong senza Iva in quanto diretti all’esportazione. Rilevati in Italia erano stati messi sotto sequestro per ipotesi di contrabbando.
Con il proseguire delle indagini è venuto a galla che la società asiatica, collegabile all’uomo fermato in aeroporto e ad un’altra persona, insieme alla complicità di un terzo, negli ultimi sei anni avevano acquistato orologi di lusso per un totale di 50 milioni di dollari. Il Giudice del Gip ha descritto “un’attività svolta in modo professionale con organizzazione di mezzi e conoscenze”. Il transito delle merci avveniva in un punto franco a Ginevra ove un collaboratore di una ditta di spedizioni restituiva gli orologi ai componenti dell’associazione, mentre le scatole proseguivano vuote il loro viaggio verso la Cina, per poi rientrare successivamente in Italia. Nel corso delle indagini, sono state effettuate diverse perquisizioni a seguito delle quali sono stati sequestrati 86 orologi di pregio per l’ipotesi di contrabbando, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro, e sono state contestate una ventina di violazioni alla normativa valutaria per pagamenti in contanti sopra la soglia prevista dalla normativa anti-riciclaggio, con elevazione di sanzioni che nella misura intera oltrepassano gli 800mila euro.
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Pubblicato il 9 marzo 2021