Fratelli d'Italia, intervista al coordinatore poggibonsese Filippo Rinaldi

"Sviluppare sul territorio un lavoro molto capillare con le liste civiche''

 POGGIBONSI
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Il direttore di Valdelsa.net Stefano Calvani ha posto qualche domanda a Filippo Rinaldi, neo coordinatore poggibonsese di Fratelli d'Italia. In un contesto in cui il partito che rappresenta si trova da solo all'opposizione in Parlamento, è interessante capire quali saranno le prossime mosse politiche anche nel nostro contesto locale.

Che lavoro di coordinazione c’è da fare su Poggibonsi ed in provincia di Siena per un partito che a livello nazionale ha raggiunto ottimi risultati, ma che sul territorio forse ha bisogno di un qualcosa in più?

"Ritengo, che in realtà il partito anche livello locale e provinciale sia cresciuto in maniera significativa, attestandosi intorno al 10% con punta a Siena di oltre il 18%, a dimostrazione che dove è presente al governo, i risultati sono premianti. Fermo restando che con la nascita dei partiti leaderistici, si crea sempre una discrasia fra il centro ed il territorio, se guardiamo all’esperienze degli altri partiti anch’essi non abbondano a livello di presenze locali. Noi abbiamo anche il problema di combattere contro i mulini a vento di un passato che dovrebbe ormai appartenere alla storia, ma che ciclicamente, ad ogni occasione propizia viene riproposto da chi, a corto di contenuti, cerca la rissa su un ideologia che noi abbiamo consegnato alla storia. Questo fa si che con maggiore difficoltà la gente si avvicina a noi, per paura di essere espulsi dal contesto, per cui il nostro primo obiettivo è quello di diffondere l’idea che noi rappresentiamo una destra moderna e di governo con capacità di proposte originali e soprattutto con storia di coerenza, come abbiamo dimostrato nei confronti dell’ultimo governo, dove non ci siamo allontanati dalle responsabilità, perché voteremo qualunque cosa sia utile agli italiani, ma riteniamo di vitale importanza rispettare la parola data agli italiani che noi avremmo perseguito solo alleanze di centrodestra. Di sicuro quando avremo praticabilità, daremo impulso a far conoscere per quello che siamo, cioè un partito conservatore, che non accetta lezioni di democrazia e di coerenza da parte di nessuno".

Siete a lavoro per un centrodestra unito anche nel locale?

"Sia chiaro che se qualcuno dovesse rompere il centrodestra, di certo non saremo noi, a livello locale mi sembra addirittura più consolidato questo rapporto, dato che praticamente si governa assieme dovunque. Su Poggibonsi credo di poter dire che il percorso sia simile, solo che chiaramente bisogna sviluppare un lavoro molto capillare con le liste civiche, sia per la loro intrinseca adesione al territorio, sia perché in un territorio a senso unico come quello locale, stravolgimenti senza passaggi intermedi sono molto difficili. Inoltre credo che a livello nazionale il quadro non è ancora ben definito e ritengo che probabilmente si potrà incontrare altri amici".

Che rapporto avete con la lega, attuale opposizione in consiglio comunale , e se vi sentite rappresentati come centrodestra.

"I nostri rapporti sono buoni, anche perché personalmente non cerco mai contrasti con gli amici, anche se purtroppo, io sono entrato in scena in un periodo, dove i rapporti umani sono mediati perlomeno da una mascherina , per cui è difficile avere contatti più profondi .La ricchezza del centrodestra è quella di avere sfumature ampie, per cui è probabile che su alcuni punti ci possano essere accenti leggermente differenti, ma sostanzialmente la fiducia è presente, dal momento che ho chiesto loro di rappresentare in consiglio, eventuali nostre posizioni".

Dopo la vittoria a Siena nel 2018 per provare a contendere anche Poggibonsi c’è forse bisogno di portare avanti un lavoro per quanto riguarda la classe dirigente politica sulla nostra zona?

"Indubbiamente questa necessità è molto sentita, ma assicuro che Fdi ha una classe dirigente adeguata ed all’altezza delle aspettative . Il grande cambiamento di Giorgia Meloni è stato quello di andare oltre la destra, di andare verso aree conservatrici e centrali, chiaramente in questo viaggio è stato possibile incontrare persone come me che vengono da aree moderate del centrodestra. La mia presenza ha proprio il significato di aggregare figure che hanno connotazioni non strettamente di destra, che servono a creare un humus più ampio possibile per avvicinare gente nuova. Infatti se uno guarda il nostro coordinamento, si accorgerebbe che le appartenenze di origine sono le più varie e con la presenza di 2 ragazzi poco più che ventenni. Perché un mio obiettivo è quello di avvicinare giovani che si possano innamorare della politica, ma che capiscono anche che la politica non è improvvisazione, ma lavoro duro in cui si devono acquisire competenze multiple. Per cui il lavoro è iniziato, speriamo presto di poterlo fare in maniera più appropriata ed efficace una volta finita la pandemia. Per noi di Fdi stare tra la gente rimane la prima ragione d’essere".

Stefano Calvani

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Pubblicato il 28 marzo 2021

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