Giornata della memoria, i sogni infranti dei bambini deportati in mostra a Castelfiorentino
«L'importanza del portare avanti la Memoria delle nuove generazioni – sottolinea Marco Cappellini - è basilare perché determinate forme repressive non si ripresentino più nel futuro»
Non c’erano colori, a Terezin, il campo di concentramento che durante la Seconda Guerra Mondiale accolse migliaia di bambini (15mila secondo le stime), la maggior parte dei quali sarebbe morto in seguito ad Auschwitz. E non ci sono colori negli scatti di Lorenzo Cini, quarantotto immagini in bianco e nero che raffigurano il contesto, le privazioni, i sogni infranti dei bambini deportati. “Sono stato bambino tre anni fa. Allora sognavo altri mondi”, è il titolo della mostra che sabato 20 gennaio (ore 10.30) sarà inaugurata all’Oratorio di San Carlo (Via Testaferrata) nell'ambito del programma della “Giornata della Memoria”.
Promossa dall’ANPI di Castelfiorentino in collaborazione con il Comune di Castelfiorentino, il Museo Be.Go, e l’ANPI della Repubblica Ceca (che ha curato gli aspetti del “Laboratorio Memoria”), all’inaugurazione interverranno il Sindaco, Alessio Falorni, l’Assessore alla Scuola e Attività Educative, Francesca Giannì, il presidente dell’ANPI e ANCR, Marco Cappellini. Saranno presenti inoltre Lorenzo Cini e il Consiglio Comunale dei Ragazzi, che leggeranno una poesia scritta da uno dei bambini deportati e un loro testo dedicato a questa giornata.
Oltre alle immagini, saranno presentati due plastici che rappresentano il campo di Terezin, realizzati dai ragazzi del Centro Giovani GEV durante il laboratorio sulla memoria svoltosi nel biennio 2016-2017.
La mostra fotografica è il risultato di tre viaggi che Lorenzo Cini ha fatto al campo di Terezin, luogo meno conosciuto rispetto ai luoghi di Mauthausen, Gusen e Auschwitz; proprio partendo da questa minore notorietà, l’autore ha tratto il convincimento di raccontare con la sua macchina fotografica le esperienze e le piccole storie di questo campo, anche per richiamare l’attenzione sull’ampiezza dell’universo concentrazionario nazista.
«L’idea di questa mostra – sottolinea Lorenzo Cini - è nata dalla necessità di offrire la possibilità a tutti di vedere con i propri occhi quello che è accaduto. Il ricordo del passato attraverso un’immagine è molto diverso, e spesso più efficace, da quello che si può ricavare da un testo scritto. Di qui l’ipotesi di realizzare un reportage fotografico su un luogo meno conosciuto, ma che si distinse purtroppo per l’elevato tasso di mortalità dei bambini».
«La Giornata della Memoria – osserva l’Assessore alla Scuola e Attività Educative, Francesca Giannì – non è soltanto un’occasione per ricordare il passato, ma soprattutto per riflettere a fondo sugli insegnamenti che la storia ci offre. Reputo pertanto positivo che a questa iniziativa intervenga attivamente il Consiglio Comunale dei Ragazzi, che rappresenta alunni e studenti dell’Istituto Comprensivo».
«L'importanza del portare avanti la Memoria delle nuove generazioni – sottolinea Marco Cappellini, presidente dell’ANPI e dell’ANCR di Castelfiorentino - è basilare perché determinate forme repressive non si ripresentino più nel futuro. Non a caso uno dei laboratori permanenti del Centro Giovani è inerente alla Memoria storica. Il gemellaggio con l'ANPI della Repubblica Ceca è stato uno stimolo forte nel lavorare sulla tematica di Terezin, molto sentita anche dai ragazzi in quanto campo con una forte connotazione riguardante la deportazione dei giovani e dei bambini. Sempre più tra le nuove generazioni prende campo quella che è la moda, perchè di questo si tratta, del seguire simboli e connotazioni che rimandano al nazifascismo. In una società dove gli ideali vacillano e dove associazioni che si rifanno ad ideali banditi dalla nostra Costituzione prendono sempre più margine tra giovani ed adolescenti, la società civile ha il compito ed il dovere di far si che la verità non venga obliata da revisionismi storici e negazionismi eclatanti. E' qui che l'ANPI e tutte le forze antifasciste devono unirsi per continuare a portare avanti la Memoria perchè senza memoria non ci può essere futuro, ed è importante che i primi attori siano i giovani perchè capiscano cosa sia stato il nazifascismo e gli orrori che questo ha portato».
La mostra rimarrà aperta fino al 4 febbraio con il seguente orario: sabato, domenica e festivi ore 10.00-12.30 e 16.00-19.00.
Pubblicato il 17 gennaio 2018