Giorno della Memoria, tutte le iniziative in Val d'Elsa

Una giornata dedicata alla data del 1945 in cui furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz rivelando al mondo l'orrore umano del genocidio nazista. Furono milioni gli uomini, le donne ed i bambini perseguitati con le leggi razziali e poi strappati alla loro vita e deportati nei lager da dove, in pochi riuscirono a tornare. Con le loro testimonianze hanno raccontato quell'agghiacciante pagina della nostra storia che non deve e non può essere dimenticata

 
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Ogni anno il 27 gennaio ricorre il “Giorno della Memoria”. Una giornata dedicata alla data del 1945 in cui furono abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz rivelando al mondo l'orrore umano del genocidio nazista. Furono milioni gli uomini, le donne ed i bambini perseguitati con le leggi razziali e poi strappati alla loro vita e deportati nei lager da dove, in pochi riuscirono a tornare. Con le loro testimonianze hanno raccontato quell’agghiacciante pagina della nostra storia che non deve e non può essere dimenticata. 

Ecco perché I’Onu scelse questa data per commemorare le vittime del nazismo, dell'Olocausto e per onorare coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati. 

A Poggibonsi

All'Accabì fino a venerdì 25 gennaio saranno esposte le fotografie di Enzo Baccheschi. La mostra, promossa dall'Anpi di Poggibonsi con il patrocinio dell'Amministrazione, dal titolo "Per non dimenticare", si svolgerà presso lo spazio espositivo dell'Accabì e sarà destinata agli alunni delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

A Colle di Val d'Elsa

Venerdì 25 gennaio ore 18.30 presso la sede del “Palazzone” l’associazione riCOLLEghiAMO invita la cittadinanza a partecipare alla conferenza “Le  facce del nemico. Motivo e forme del razzismo fascista”. Relatore dell’evento sarà il Dr. Simone Duranti, professore di storia contemporanea al dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Perugia. Di seguito le parole di Domenico Ponticelli, presidente dell’associazione riCOLLEghiAMO che col patrocinio del Comune di Colle di Val d’elsa ha organizzato l’evento: «Credo che la cosa importante sia il ricordare, non solo retoricamente. L’obiettivo è soprattutto quello di rivolgersi ai giovani con un esame critico delle vicende che furono, con l’obiettivo di non incorrere nuovamente in certi errori che nacquero dall'indifferenza di allora». 

Sabato 26 gennaio dalle 11.00 alle 13.20 presso la sede del "Palazzone" verrà presentato, in occasione della Giornata della memoria 2019, il progetto "Armadio delle memorie". Alla mattinata parteciperanno tutte le classi 5° sia della sezione liceale che professionale dell'Istituto San Giovanni Bosco e Cennino Cennini di Colle di Val d'Elsa. L’evento sarà condotto dai ragazzi della 5CP e 5BL mediante un alternarsi di letture, interventi musicali e documenti visivi e vedrà il coinvolgimento del Coro della Scuola e dell’ANPI di Colle di Val d’Elsa.

Le parole delle coordinatrici del progetto, la professoresse Serena Cortecci ed Elisabetta Pieri: «L'iniziativa va verso una continuità che risiede sia nel lavoro quotidiano sia in un percorso che viene da lontano; vuole essere un tenere alta l'attenzione su questi temi di tipo sociale. Lavoriamo con i ragazzi attraverso l'utilizzo di queste due cifre: da una parte loro imparano a gestire i documenti ed i contenuti esponendoli, dall'altra invece portiamo avanti quella parte performativa che quest'anno risiede nel canto e nelle letture». 

Sul tema del ricordo e delle celebrazioni della Giornata della memoria è intervenuta Anna Maria Cotoloni, assessore alle Politiche educative e alla cultura del Comune di Colle di Val d'Elsa: «Ho sempre cercato, nelle varie posizioni che ho avuto, di sensibilizzare i giovani a ricordare questo passato. Purtroppo, certe volte la storia si ripete in forme diverse e quindi è importante che i ragazzi si rendano conto realmente dei fatti accaduti per non ripetere gli errori che sono stati compiuti. Ciò che è accaduto ci insegna e di conseguenza ci porta a riflettere; dunque il giorno della memoria ha questo scopo. Detto ciò, forse ogni giorno sarebbe nostro dovere riflettere e tenere conto degli errori compiuti già durante la nostra storia».

A Montaione

Abbiamo deciso di apporre una lapide in marmo in memoria di due montaionesi, successivamente trasferitisi a Empoli, deportati nel lager di Mauthausen e lì deceduti.

Si tratta di due fratelli, Caponi Luigi e Caponi Guido.

I due fratelli nati e cresciuti a Montaione si spostarono a Empoli per motivi di lavoro e l’8 marzo 1944 furono deportati, insieme a numerosi altri operai dell’empolese, a Mauthausen. Il più anziano dei due, Guido, classe 1901, morì nel sottocampo di Ebensee a fine 1944, mentre Luigi, classe 1913, morì, sempre a Ebensee, nell’aprile 1945 a pochi giorni dalla liberazione del campo da parte degli alleati.

Pertanto, domenica prossima alle ore 10,30 in Municipio, alla presenza del figlio e del nipote di Luigi Caponi, accanto alla lapide commemorativa dei caduti montaionesi della “grande guerra”, scopriremo quella in ricordo del sacrificio dei due fratelli.

A Casole d’Elsa

Lunedì 28 gennaio, alla Scuola Secondaria di primo grado “Arnolfo Di Cambio” a Casole, si terrà alle 12.00 “Io ricordo”, un incontro con le classi terze. Durante l’iniziativa interverranno il sindaco Piero Pii, la presidente dell’ANPI di Casole Alessandra Angioletti. A seguire il racconto e le testimonianze di Sara Grünwald e del dott. Marcello Di Segni sulla persecuzione e sulla discriminazione razziale.

A San Gimignano

All’Istituto Folgòre da San Gimignano lunedì 28 gennaio si terrà un incontro con le classi terze articolato tra testimonianze, la presentazione del trailer sul lavoro svolto su Primo Levi lo scorso giugno a San Gimignano. Con i contributi di Guido Lisi, della compagnia teatrale “Fanny & Alexander” di Film-Live Association e Culture Attive. Porteranno il loro saluto l’Amministrazione Comunale e la sezione ANPI di San Gimignano.

A Castelfiorentino

Stasera, giovedì 24 gennaio alle 21.00, e in replica per le scuole venerdì 25 alle 10.00, si terrà al Teatro del Popolo di Castelfiorentino lo spettacolo di Giorgio Scaramuzzino "Razza di italiani! - Memorie di ebrei nell'Italia fascista", produzione del teatro dell’Archivolto con il Teatro Stabile di Genova. Si affronta in tema attualissimo del rigurgito fascista. Scritto in collaborazione con l'ebraista Matteo Corradini, lo spettacolo affronta le leggi razziali e l'antisemitismo che caratterizzò l'epoca fascista, specialmente negli anni tra il '38 e il '45.

A Empoli 

Il primo evento è Lettera alla madre, andato in scena ieri per le scuole ma che poi sarà replicato mercoledì 30 gennaio, alle 21, per tutta la cittadinanza ad ingresso gratuito. L’evento si terrà al Giallo Mare Minimal Teatro, in Via Paolo Veronese, 10 a Empoli. La rappresentazione teatrale è tratta dal romanzo di Edith Bruck - adattamento e regia di Alessandra Bedino. Con Alessandra Bedino e la musica dal vivo di Claudia Bombardella.

Fra le iniziative anche una serie di incontri con Daniel Vogelmann, figlio di Shulim, sopravvissuto alla deportazione, e fondatore della casa editrice “Giuntina”, vice presidente della sezione ANED di Firenze. L’incontro è rivolto alle scuole secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado su prenotazione. Per informazioni: [email protected].

Nel programma anche la proiezione di un film: "Au revoir les enfants/Arrivedervi ragazzi" di Louis Malle che si svolgerà alla RSA Vincenzo Chiarugi, in Via G.Monaco, 23, a Empoli, sabato 26 gennaio 2019 alle 15.30. Un’occasione anche per gli ospiti della Vincenzo Chiarugi di celebrare il Giorno della Memoria. La proiezione sarà preceduta dal saluto dell’amministrazione comunale e del presidente dell’ANED Sez. Empoli, Alessio Mantellassi.

Altra rappresentazione teatrale, dedicata alle scuole superiori, va in scena lunedì 28 gennaio 2019 alle 10.30, al Teatro Il Momento, Via del Giglio, 59, Empoli, con Benjamin Compaore, Valentine Igwe, Sarjo Tourai, Patrick Francis, Aisha Merci, regia di Andrea Mancini e Paola Bolelli.

Pubblicato il 24 gennaio 2019

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