Gli empolesi ricordano l'8 marzo del 1944. Caponi: «Siamo partigiani dell'oggi»

«Io sono sicura che quel coraggio e quella voglia di lotta democratica che portò gli operai empolesi e della nostra zona - ha detto l'assessore Eleonora Caponi - ad aderire allo sciopero di quel marzo del 1944 è tuttora parte del dna della nostra comunità, è la forza di questa comunità. Forse siamo rimasti un’isola in un mare enorme che ha onde altissime e che ci spinge in una direzione di totale deriva rispetto alla nostra storia»

 
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Tanti gli studenti presenti alla commemorazione che ogni 8 marzo si svolge a Empoli, nell’anniversario della deportazione di 55 cittadini nei campi di sterminio nazifascisti. Anche in questo giovedì, per il 74° anniversario di quella drammatica pagina della storia, per la quale la Città ha recentemente ricevuto la Medaglia d’Oro al Merito Civile dalla Presidenza della Repubblica Italiana, numerosi sono stati i presenti alla cerimonia.

La mattinata è cominciata con la santa messa officiata dal Proposto di Empoli don Guido Engels nella chiesa della Madonna del Pozzo, in piazza della Vittoria, alla presenza delle massime cariche delle Forze dell’Ordine, ai rapprersentanti di Comuni limitrofi come Vinci, Capraia e Limite, alle associazioni dei Carabinieri, Aned, Anpi, Spi-Cgil di Empoli, ai molti cittadini e familiari dei cari scomparsi in quei lager, fra di loro il consigliere regionale Enrico Sostegni e il senatore Dario Parrini.

Presenti le classi terze della scuola secondaria di primo grado ‘Busoni-Vanghetti’, in particolare le sezioni B, F, H, I e N, e alcuni ragazzi dell’Istituto superiore Il Pontormo di Empoli delle Classi 5A, 5C, 5BS, 5AL, aderenti al progetto comunale ‘Investire in democrazia’.

Una cerimonia ancora una volta dal sapore internazionale: lo scorso anno ricorreva il 20° anniversario del gemellaggio con la cittadina austriaca di St. Georgen/Gusen. Anche in questi giorni una delegazione è arrivata dall’Austria per rinnovare il rapporto di amicizia e per partecipare al secondo meeting transnazionale che ha l’obiettivo di scambiarsi e approfondire le buone pratiche sulla didattica della storia nelle scuole. Il Comune di Empoli da anni promuove il progetto Investire in Democrazia e con questa iniziativa ha partecipato a “Learning from history…planning the future together” – “Imparare dalla storia…progettare il futuro insieme”, finanziato dal programma europeo Erasmus+ Partenariati Strategici, priorità Inclusione sociale. Oltre alla delegazione austriaca sono in città per il meeting anche rappresentanti spagnoli, in arrivo dalla Catalogna, in particolare dalla Girona: in particolare dal Museu Memoria de l’Exil de LaJonquera e dell’Institut Cendrassos, scuola superiore di Figueres.

Dopo la messa il corteo ha raggiunto il Monumento del ricordo all’ex Vetreria Taddei, in via Fratelli Rosselli, dove è proseguita la celebrazione della giornata con la deposizione della corona di alloro alla targa in memoria dei cittadini deportati.

A rappresentare il Comune di Empoli, Eleonora Caponi, assessore alla cultura e alla memoria che ha salutato tutti gli intervenuti, raccontando il significato più profondo della cerimonia.

«Io sono sicura che quel coraggio e quella voglia di lotta democratica che portò gli operai empolesi e della nostra zona – ha detto l’assessore Eleonora Caponi – ad aderire allo sciopero di quel marzo del 1944 è tuttora parte del dna della nostra comunità, è la forza di questa comunità. Forse siamo rimasti un’isola in un mare enorme che ha onde altissime e che ci spinge in una direzione di totale deriva rispetto alla nostra storia. Quello che ci viene chiesto è di essere ‘resistenti’, di essere partigiani dell’oggi non soltanto in queste occasioni ma nella vita quotidiana, di decidere da che parte stare. Il senso di insicurezza e di disgregazione che ognuno di noi sperimenta nella vita di tutti i giorni può e deve essere combattuto facendosi carico individualmente di resistere ad ogni manifestazione di violenza e di ingiustizia. Tocca a voi ragazzi – ha continuato Caponi rivolgendosi agli studenti – raccogliere questa eredità: studiare e viaggiare per comprendere, per crescere cittadini consapevoli che si spendono per gli altri e per la crescita della propria comunità».

A seguire, l’intervento del sindaco Eric Wahl che ha rivolto parole importanti ai ‘gemelli’ empolesi, ai giovani perché acquisiscano una grande consapevolezza che quanto accaduto non accada mai più, sentendoci sempre più appartenenti alla ‘Regione della Consapevolezza Mauthausen Gusen Sankt Georgen’.

Lo scorso anno, nel 2017, la ricorrenza assunse un valore ancora più speciale perché coincise con il ventesimo anniversario del gemellaggio con la cittadina austriaca di St.Georgen/Gusen.

Ha preso parola anche il presidente dell’Aned di Empoli, Alessio Mantellassi, che ha parlato proprio a loro, ai giovani, ai futuri costruttori di pace e di valori come l’antifascismo «da non tenere chiuso in una teca ma da praticare ogni giorno per un mondo di ‘uomini liberi’».

I ragazzi e le raggazze hanno poi concluso la commemorazione leggendo messaggi di speranza e partecipazione a questa giornata, tradotti anche in lingua straniera. Molti di loro saranno protagonisti del viaggio ai campi di sterminio nel mese di maggio, un viaggio che cambierà le coscienze nella comprensione di quel dramma.

8 marzo 1944 – Ricorre la tradizionale commemorazione dei 55 concittadini empolesi, tra cui 26 operai della ex Vetreria Taddei, che furono sequestrati dai nazi-fascisti, quindi portati a Firenze e da lì in treno nei campi di sterminio nazisti. Il rastrellamento iniziò proprio l’8 marzo 1944 dopo che in molti avevano aderito allo sciopero del 4 marzo.

Pubblicato il 8 marzo 2018

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