Grande successo per Romeo e Giulietta: la Val d'Elsa riscopre la tragedia di Shakespeare

Il progetto ha raccolto commenti positivi e ha acceso nel pubblico la speranza che esperienze come questa possano ripetersi anche in futuro. Oltre ad aver catturato chi già è un appassionato di teatro, è riuscito anche ad attirare chi è rimasto fino a ora lontano da questo genere di arte e spettacoli. Il musical ha dato inoltre la possibilità a molti giovani di avvicinarsi a questa realtà e lo testimonia proprio il cast, composto da attori e da un corpo di ballo giovanissimi

 
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Martedì 10 aprile è andato in scena sul palco del Politeama di Poggibonsi il musical di Romeo e Giulietta, la rivisitazione di una delle tragedie più conosciute al mondo, messa a punto dalla Ballet Academy in collaborazione con la Scuola pubblica di musica di Poggibonsi, la Music Tribe, l'Associazione GRG La Badia, le scuola di danza Sinfonia della Danza, Scuola di Danza San Gimignano, Sulle Punte e Centro Studi Danza e Associazione InCanto e altri artisti valdelsani. Lo spettacolo si è dimostrato un vero successo proprio per la cura con il quale è stato montato. Il protagonista indiscusso è stato il musical che ha lasciato gli spettatori sinceramente colpiti.

Il progetto ha raccolto commenti positivi e ha acceso nel pubblico la speranza che esperienze come questa possano ripetersi anche in futuro. Oltre ad aver catturato chi già è un appassionato di teatro, è riuscito anche ad attirare chi è rimasto fino a ora lontano da questo genere di arte e spettacoli. Il musical ha dato inoltre la possibilità a molti giovani di avvicinarsi a questa realtà e lo testimonia proprio il cast, composto da attori e da un corpo di ballo giovanissimi, scelto con la collaborazione delle scuole del territorio.

L'emozione arrivata al pubblico è stata così forte proprio perché è stata provata in primis da chi era sul palco. Qualcuno dei ragazzi dietro le quinte riusciva a dire soltanto «è stato bellissimo», qualcuno ha festeggiato, ma tutti si sono sentiti parte integrante dello spettacolo e lo dicono proprio loro. «​La soddisfazione di aver messo in scena un bello evento come questo ti ripaga di ogni sforzo, perché ti senti parte di qualcosa di bellissimo che è stato creato anche grazie al tuo piccolo contributo». Chiara Montagnani, una delle ballerine esprime così il suo entusiasmo e la sua soddisfazione. Il percorso fatto non è stato per niente semplice e forse il lavoro più faticoso è stato quello che ogni singola persona ha dovuto fare su se stessa. «Inizialmente - racconta Chiara - il fatto di dover ballare in un gruppo di persone per la maggior parte sconosciute mi ha spiazzato. Ognuna di noi aveva il proprio stile e le proprie attitudini e all'inizio non è stato facile trovare un equilibrio, ma con il tempo è diventato tutto più semplice perché conoscendoci ci siamo unite e ci siamo aiutate a vicenda. Siamo migliorate molto quando abbiamo iniziato a fare le prove anche coi cantanti e attori, perché vedere quanto impegno e passione ci mettevano loro ci ha spronato a fare sempre meglio e ci ha fatto sentire parte di una grande famiglia».

 

Alessandro Labbruzzo, che interpretava Benvolio, ci dice che sentire gli applausi del pubblico e vedere la sala del teatro piena è «Una delle sensazioni più belle della mia vita, glorificante e catartico. Quando un pubblico così vasto viene coinvolto a pieno nello spettacolo è un’emozione che lascia il segno». «Per la prima volta nella mia vita sono salito sul palco da attore e non da musicista - aggiunge -, cosa che non avrei mai pensato fino a poco tempo fa. Durante questi mesi mi sono impiegato per capire al meglio il mio personaggio. Quando poi mi sono accorto che condividevo con lui molte caratteristiche come l’altruismo e l’empatia è stato quasi come guardarsi allo specchio».

La stessa Sandra Cipriani, che ha curato il libretto insieme a Irene Chiti, dice: «Solo chi ha vissuto il dietro le quinte martedì sera può capire il vero lavoro che abbiamo fatto» e ha paragonato tutto il gruppo alla nazionale calcistica che lotta per il mondiale: «Ora mi sento esattamente come se lo avessimo vinto». Ammette infine che è stato impegnativo riuscire ad amalgamare cantanti e ballerine e si ritiene colpita e soddisfatta dal comportamento di tutti dietro le quinte che si sono aiutati a vicenda per i costumi, per l’incoraggiamento, per spostare gli oggetti scenici «senza un mio o un tuo, nessuna competizione, ma solo un unico scopo che era quello di portare in scena un bello spettacolo».

Tutti gli insegnanti e tutti coloro che hanno partecipato al progetto si ritengono soddisfatti e felici del risultato, soprattutto di aver collaborato così facilmente tra di loro e di aver visto una crescita vera e propria nei ragazzi. Un messaggio importantissimo viene lanciato proprio da uno dei ragazzi, il nostro Benvolio, che dice «A chi ancora non si è avvicinato al mondo del teatro o a quello della musica, sia come pubblico sia come protagonista, non è mai troppo tardi. Se avete intenzione di far parte di questo mondo fatevi avanti e presto troverete la vostra occasione».

Lorena Deidda

Pubblicato il 16 aprile 2018

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