Hurray: successo per i giorni di confronto sui diritti umani tra studenti europei
«Merito della partecipazione attiva degli oltre 100 studenti e dei 19 insegnanti Erasmus provenienti da Ungheria, Bulgaria, Romania e Grecia che non hanno risparmiato energie in tutte le attività previste in programma - riferisce la coordinatrice di progetto, la professoressa Danila Ferro - e del contributo non trascurabile di tutta la comunità al successo dell’evento». Una sinergia che si è rivelata vincente. Le famiglie degli studenti, le associazioni del territorio e di quello confinante, l’amministrazione locale e quella del Comune di Castelnuovo Val di Cecina, le scuole limitrofe e buona parte del personale della scuola ospitante hanno infatti fornito sostegno organizzativo e logistico ai momenti salienti del programma
Sono passati alcuni giorni, ma l’entusiasmo e l’adrenalina per la mobilità in entrata svoltasi dal 21 al 26 ottobre sono ancora palpabili nella scuola colligiana che ha ospitato le delegazioni di quattro nazioni europee impegnate nel progetto sui diritti umani Erasmus + HURRAY (acronimo di “Human Universal Rights Renewed Among Youngsters”, i Diritti Umani Universali Rinnovati tra i Giovani), ormai giunto al secondo anno.
«Merito della partecipazione attiva degli oltre 100 studenti e dei 19 insegnanti Erasmus provenienti da Ungheria, Bulgaria, Romania e Grecia che non hanno risparmiato energie in tutte le attività previste in programma - riferisce la coordinatrice di progetto, la professoressa Danila Ferro - e del contributo non trascurabile di tutta la comunità al successo dell’evento». Una sinergia che si è rivelata vincente. Le famiglie degli studenti, le associazioni del territorio e di quello confinante, l’amministrazione locale e quella del Comune di Castelnuovo Val di Cecina, le scuole limitrofe e buona parte del personale della scuola ospitante hanno infatti fornito sostegno organizzativo e logistico ai momenti salienti del programma.
Primo fra tutti la Tavola Rotonda sul tema centrale della mobilità italiana, ovvero i diritti delle donne e la violenza di genere, a cui hanno partecipato esperti e referenti delle associazioni e istituzioni del territorio, che si occupano di prevenzione, assistenza materiale, psicologica e legale alle donne vittime di abusi o violenza. A fare gli onori di casa il preside della scuola colligiana, Marco Parri, che ha introdotto le autorità locali, gli assessori ai Servizi Sociali Vincenza Severina Errico e all’Istruzione Serena Cortecci, non a caso voci al femminile della pubblica amministrazione colligiana. Un momento a detta dei presenti molto toccante è stata la performance di letture e abiti allestiti dalle studentesse Erasmus+ dell’Istituto “Cennini”, dal titolo "Dar voce alle donne - 'Che cosa indossavi? ...Gli abiti non contano...”’, ovvero la lettura di stralci da verbali di violenza sessuale che mettono in relazione tale crimine al tipo di abbigliamento indossato delle vittime al momento del fatto delittuoso.
Gli studenti del team Erasmus+ HURRAY della sezione liceale hanno poi delineato il quadro dei diritti delle donne in Italia, introducendo i successivi interventi degli esperti. Per il Centro Pari Opportunità Valdelsa, Elisabetta Pizzichini ha riferito delle politiche contro la discriminazione di genere che questo ufficio mette in atto a livello locale attraverso il coinvolgimento più stretto delle associazioni, dei Consigli Comunali e di tutte quelle figure del territorio che hanno conoscenze ed esperienze in tema di pariopportunità ed alle tematiche di genere. Di progetti di prevenzione particolarmente rivolti agli utenti delle scuole hanno parlato la Dott.ssa Angelina Gerardi dell’Associazione Atelier Vantaggio Donna, presente con un video, e la Prof.ssa Angela Ferretti, portavoce dell’esperienza dell’IIS “Roncalli” di Poggibonsi. Di particolare impatto è stata la testimonianza in tema di prevenzione del Prof. Massimo Piccioni dell’Associazione LUI, Livorno Uomini Insieme, particolarmente impegnata nel rieducare gli uomini maltrattanti. Il lavoro sulle vittime della violenza è invece campo d’azione della Dott.ssa Elena Pullara, Operatrice del Centro Antiviolenza Valdelsa e della Casa Rifugio Donne Insieme Valdelsa, della Dott.ssa Francesca Nencioni, Coordinatore Sociale della Società della Salute Zona Alta Val d’Elsa, e dell’ Avv. Roberta Cucini del Foro di Siena, Referente della sezione di Siena dell’Associazione Italiana degli Avvocati per la famiglia e per i minori. Queste ultime hanno messo in evidenza quanto sia fondamentale sapere ascoltare le vittime anche quando sono restie a verbalizzare il proprio tragico vissuto e lasciano che a parlare siano i propri gesti controllati e gli sguardi sfuggenti, oltre che i segni della violenza sul proprio corpo. E’ questo il momento che prelude alla reazione alla violenza, stupendamente esemplificato nel video della canzone “Nessuna conseguenza” di Fiorella Mannoia che ha chiuso i lavori per dare spazio al dibattito.
La tavola rotonda ha riscosso successo e consensi non solo tra le delegazioni straniere, per le quali gli interventi dei relatori italiani erano stati mirabilmente tradotti in inglese, la lingua veicolare del progetto, dagli studenti delle classi quinte del Liceo linguistico, ma tra tutti coloro che a vario titolo, docenti, studenti, semplici cittadini, hanno assistito all’evento.
Nel pomeriggio i team dei paesi partner si sono confrontati sulla situazione dei diritti delle donne nel proprio paese riportando il frasario essenziale della violenza verbale sulle donne in ciascuna lingua nazionale. Particolarmente coinvolgente e catartica è stata la drammatizzazione di scene di violenza sulle donne in vari contesti, domestico, lavorativo, di relazione di coppia. “Gli studenti, suddivisi in gruppi misti per nazionalità, hanno elaborato e messo in scena un breve role play con lieto fine, affinché rimanesse loro il senso di una soluzione positiva, un messaggio di speranza per loro e per noi adulti” dice la prof.ssa Verdiani che li ha coordinati in questa fase.
La settimana di mobilità, che ha alternato occasioni di visita alle bellezze della regione alle attività inerenti al progetto, si è conclusa degnamente con una cena di commiato organizzata con l’aiuto dell’Istituto Alberghiero Ricasoli, durante la quale l’Associazione La Torre di Montecastelli Pisano con il gruppo di danzatori La Quadriglia della Val di Cecina hanno creato un’ulteriore momento di aggregazione: le danze popolari toscane, magnificamente accostate ai balli popolari dei paesi ospiti, tra cui il coinvolgente sirtaki della scuola greca.
Qualche lacrima è scappata ai presenti nell’ora dell’addio, resa meno amara dalla speranza di rivedersi presto per l’ultima mobilità sull’isola di Lesbo, Grecia a maggio 2010.
Pubblicato il 25 novembre 2019