I dipinti di Aldo Lanciano in mostra all'Accabì di Poggibonsi
«La donna è sempre al centro del suo universo, guardando sempre il femminile con rispetto ed equilibrio. Quadri che scorrono come immagini di un film»
Dopo la consueta pausa estiva l'Accabì Hospital Burresi di Poggibonsi ha riaperto la sala espositiva, con un evento artistico di alto rilievo che è stata inaugurata sabato scorso. E' il Maestro Aldo Lanciano a dare il via alla stagione autunnale con una personale patrocinata dal Comune di Poggibonsi, dalla Pro Loco e dal Laboratorio Arti Visive, che ne ha curato anche l'organizzazione. Erano presenti al vernissage Giuliano Fedeli, Vice Presidente del Consiglio regionale 2010-2015, il Sindaco di Barberino Val d'Elsa Giacomo Trentanovi e il Vice Sindaco di Catanzaro Ivan Cardamone, giunto appositamente dalla Calabria per invitare il Maestro ad esporre nel complesso monumentale della sua città.
L'artista, ligure di nascita, è reduce da una lunga serie di mostre e rassegne nazionali nelle quali ha ottenuto ambìti premi e importanti riconoscimenti. Allievo di Maestri come Melani, Mariotti, Cappellini, Cordigiani e di Bartolini, uno dei maggiori incisori del nostro tempo, ha acquisito un'espressività anticonformista che si esprime liberamente passando con estrema disinvoltura dal mondo reale al surreale, dalla realtà alla rappresentazione onirica della stessa. Protagonisti delle sue tele sono intensi fotogrammi di vita quotidiana in cui luce e colore fanno da padroni della scena che accoglie generosamente nature morte, fiori, animali su sfondi pittoreschi che ricordano le assolate isole del nostro mare. Ma è il mondo femminile che domina la maggior parte delle sue tele. Opulente figure dai volti enigmatici sorprese nel loro mondo, assumono l'espressione della più innocente timidezza forse ignare della loro prorompente sensualità.
Assise in atteggiamenti di dolci attese, assorte nei propri pensieri o affaccendate nei loro impegni quotidiani, dominano comunque la scena e catturano lo sguardo perché sono figure fuori dagli schemi. Chiedo al Maestro che mi parli di quei volti, di quel mondo femminile che Giuliano Fedeli riconduce in qualche modo alla figura materna e lo descrive con queste parole: «La donna è sempre al centro del suo universo, guardando sempre il femminile con rispetto ed equilibrio. Quadri che scorrono come immagini di un film di questo grande artista che è diventato Maestro di se stesso».
«Come faccio a spiegare i miei soggetti - dice il Maestro - Le mie opere sono frutto di sensazioni, del mio sentire, della mia storia, non si possono spiegare ne' raccontare , è un mondo interiore che affiora spontaneamente attraverso il colore e prende forma in maniera del tutto naturale». E' schivo Aldo Lanciano e sorprende, davanti alle sue tele spesso imponenti per dimensioni e ricchezza delle composizioni rappresentate, l'umiltà dell'artista che pur consapevole delle sue innegabili capacità riconduce la sua arte a pura istintività, sorvolando su anni di studio di quella tecnica la cui padronanza non può passare inosservata.
«Nelle sue intimistiche composizioni non sfugge la lezione post-cubista - commenta Paolo Levi -, un mosaico, vicino a Picasso e a Juan Gris. Un gatto,una colomba, una fruttiera colma di frutti, volti di donne in pace. Questo il suo palcoscenico con lievi allusioni ironiche, nella pittura, o,meglio, nelle poesie-racconto di Aldo Lanciano».
L'originalità di questo artista nasce probabilmente dalla particolarità della sua visione del mondo ma anche dalla sua tavolozza che dai gialli o dagli arancioni passa ai rossi, agli azzurri contrapponendo vibrazioni opposte che convivono armoniosamente in immagini che potrebbero inserirsi di diritto nel mondo magico delle fiabe.
La serata, presentata da Claudio Giomi, è stata accompagnata dalle note del Chiaro di Luna di Debussy grazie alla bravissima pianista Claudia Gori, docente al Conservatorio Arrigo Boito di Parma, che ha deliziato il pubblico presente. La mostra comprendente 74 opere, sarà aperta fino al 30 settembre, con orario dalle 17.00 alle 19.30 dal lunedì alla domenica.
Antonella Lomonaco
Pubblicato il 17 settembre 2018