I lavoratori della Laika: ''Nel 2021-2022 circa 200 precari passati in azienda''

Pubblichiamo integralmente la lettera del coordinamento dei lavoratori precari

 CHIANTI FIORENTINO
  • Condividi questo articolo:
  • j

Siamo i lavoratori precari della Laika e ci ritroviamo a scrivere nuovamente, questa volta con la consapevolezza che le possibilità di rientrare in azienda sono praticamente nulle. Scriviamo comunque, in modo che quando qualcuno si ritroverà a cercare come sono andate le cose alla Laika, non si troverà solo qualche striminzito e fumoso comunicato dell’azienda o dei sindacati, ma troverà on line e a disposizione di tutti la ricostruzione della vicenda. Potrà trovare la voce di chi nel nostro paese di norma non la può avere, perché precario vuol dire di conseguenza muto e obbediente sennò il mese prossimo a casa.

Scriviamo comunque affinchè chi voglia capire come sono andate effettivamente le cose in Laika possa farlo e non affidarsi a qualche striminzito e fumoso comunicato dell’azienda o dei sindacati. Scriviamo affinchè chi vuole capire possa farlo attingendo da chi nel nostro paese non ha voce (non può averla) in quanto precario e di conseguenza ricattato, muto e per forza di cose obbediente.

Scriviamo soprattutto per altri lavoratori nelle nostre stesse condizioni così che possan confrontare la loro esperienza con la nostra auspicando che qualche modo possa essere utile dato che le aziende adottano gli stessi meccanismi e li coprono con più o meno le stesse parole. Oltre a questo ci vogliamo rivolgere a chi ancora è sul posto di lavoro.

Con la fine del mese di marzo anche gli ultimi superstiti sono stati messi a casa. Il numero dei precari passati in Laika nell’anno 2021-2022 sono ammontati a circa 200.

Le prime uscite sono partite da luglio 2021, dopo una primavera di assunzioni selvagge dove abbiamo visto entrare anche 20-30 persone nel giro di una settimana; la seconda mandata di assunzioni a ottobre per l’apertura della CIG di dicembre e la terza a fine gennaio con 105 lavoratori messi a casa e 56 sopravvissuti in linea 1.

A marzo di quei 105 ne sono stati richiamati circa 40 i più fortunati hanno lavorato 1 mese, altri solo due settimane e a fine marzo tutti a casa, i “ripescati” e i 56 superstiti della linea 1.

Il motivo addotto dall’azienda di questo stillicidio è sempre lo stesso: la mancanza di materiale. Solo che la situazione è ancora più grave! Infatti, nessuna delle aziende produttrici di veicoli commerciali sui quali lavoriamo sta messa bene, pochissime consegne per questo mese e nessuna garanzia per il futuro. Una situazione non semplice di cui tutti però sono a conoscenza da un anno. Quindi qui nessuno sminuisce il problema anzi proprio e perchè il problema è enorme e sotto gli occhi di tutti ci chiediamo: quali misure sono state prese? Quali misure si intende prendere?

Che il bacino di lavoratori assunti a più mandate, per come è stato fatto, fosse inutile lo abbiamo scritto in ogni comunicato, dunque non ci entriamo nuovamente nel merito. Ci teniamo però a dire che molti di questi lavoratori lavoravano in Laika da quasi due anni e l’allungamento dei tempi di stabilizzazione fatta con gli accordi di novembre 2021 ha impedito che qualche decina di lavoratori rimanesse sul posto di lavoro anziché essere mandati a casa. All’azienda si è permesso di assumere e licenziare senza nessun paletto, facendo ricadere tutti questi problemi sulla testa dei lavoratori.

In definitiva tutti i problemi che noi lavoratori avevamo sollevato sin dall’anno scorso e che sono stati deliberatamente ignorati, si sono tutti confermati e hanno portato esattamente dove avevamo detto ci avrebbero portato. Ma il botto, quello grosso, deve ancora venire!

Ci rivolgiamo quindi, ai nostri colleghi che ancora sono a lavoro. La nostra esperienza dimostra che l’azienda non ha nessun vincolo o paletto, dimostra che può fare esattamente quello che vuole. Dimostra che quelli che sono solo timori e voci che corrono tra le linee prima o poi si avverano. Dimostra che quello che ci hanno detto azienda e sindacati in coro e fino all’ossessione (“dobbiamo stare uniti”; “resistete e vedrete che le cose si sistemeranno” “il mercato c’è, è solo colpa di questo e quello e presto si aggiusterà tutto”) sono buge o illusioni! Se vogliono crederci loro bene, ma chi per vivere deve lavorare e non ha agganci o scialuppe di salvataggio, non se lo può permettere. 

Detto questo gli elefanti nella stanza qui sono due:

- il primo è che il settore automotive è a picco, le aziende del distretto della camperistica sono nella stessa situazione. Lo stabilimento in Polonia (a Nowa Sòl) è pronto. In questo momento lo stanno usando per gli aiuti all’Ucraina ma andate pure a vedere le belle foto di propaganda che Hymer Group ha fatto, lo stabilimento è in piedi e allestito, è solo questione di tempo.

Quindi lo ripetiamo per l’ennesima volta non facciamoci prendere per il naso qui stanno abbandonando la nave e noi siamo completamente impreparati, bisogna far impegnare l’azienda bisogna darsi un’organizzazione in grado di poter reagire, i nostri colleghi della Bekaert lo sanno bene!

- Il secondo è proprio la questione dei colleghi della Bekeart. Lo sanno meglio di noi perché dopo i determinati i primi a saltare saranno loro. I famosi due anni scadranno a novembre del 2022.

Sappiamo che dare credito alle parole “da preti” dei sindacati, (anche se anche loro oggi devono ammettere che la situazione è veramente brutta) ci fa arrivare meglio a fine giornata e che queste cose che diciamo preferiamo spesso non sentirle, ma poi un girono la realtà ci piomba a addosso, come è successo a noi.

Ai sindacati vogliamo dire che possono anche riprovare per l’ennesima volta a cercare di mettersi in contrasto con quello che diciamo, a cercare di screditarci, a cercare di fare la caccia all’uomo per capire chi sono quelli che scrivono, ma sarà tutto inutile. La nostra situazione economica e lavorativa ci porta a doverci occupare di cose ben più urgenti che bisticciare con il sindacalista di turno. Noi crediamo che invece ci siano le possibilità di fare qualcosa oltre a invocare il solito ammortizzatore sociale o intervento pubblico.

Per prima cosa serve un’assemblea unitaria con tutti lavoratori visto che non è stata più fatta dalle votazioni dell’accordo di agosto 2021. L’assemblea del 2 maggio indetta da tutti e tre i sindacati (FIOM-FIM-UILM) sulla situazione della camperistica, è l’occasione perfetta per confrontarci con i nostri colleghi di altre aziende del distretto.

Coordinamento lavoratori precari LAIKA

Copyright © Valdelsa.net

Potrebbe interessarti anche: Incidente tra due moto sulla Chiantigiana, soccorsi dal 118 un 42enne e un 24enne

Torna alla home page di Valdelsa.net per leggere altre notizie

Pubblicato il 11 aprile 2022

  • Condividi questo articolo:
  • j
Torna su