Il 61,53% delle imprese senesi chiede di posticipare i saldi, in Toscana si parte il 1 agosto
I dati del sondaggio svolto da Federmoda su un campione di imprese. La Regione ha già deliberato facendo propria l'impostazione delle associazioni di categoria
Il 61,53 delle imprese senesi ha chiesto di posticipare i saldi estivi che erano previsti il 4 luglio in Toscana. E la Regione ha già detto sì sospendendo anche il divieto delle vendite promozionali nel periodo antecedente i saldi. Questa è l’impostazione sostenuta da Federmoda Confcommercio accettata dalla Conferenza delle Regioni e dalla Toscana nell'interesse della categoria e alla luce del nuovo scenario di mercato. Una posizione richiesta dalla grande maggioranza delle imprese. Basti pensare che il 94% delle aziende a livello nazionale ha detto esplicitamente di non voler mantenere la situazione attuale, la posticipazione dei saldi è risultata la soluzione preferita (52%), la sospensione dei saldi la seconda scelta (29%). In Toscana il 55% delle aziende ha chiesto il posticipo.
Questi dati emergono dal sondaggio svolto da Federmoda su un campione rappresentativo di imprese. I saldi partiranno il 1 agosto e andranno avanti per 30 giorni, quindi fino al 30 agosto. Eccezionalmente, le vendite promozionali possono essere svolte liberamente e senza veti temporali. Restano validi gli obblighi di indicare prezzo originale, percentuale di sconto e prezzo scontato.
“Confcommercio Federmoda ha sostenuto questa proposta – osserva Riccardo Ghini, presidente Federmoda Confcommercio Siena – E le Regioni l’hanno accettata. Ci sono problemi enormi per il settore moda di cui poco è stato parlato. Le aziende hanno bisogni su tutti i fronti. In primo luogo, hanno migliaia di euro fermi con i magazzini pieni di merce, gli investimenti infatti sono stati fatti ben prima dell’emergenza sanitaria. Ci sono tratti prodotti che rimarranno invenduti. Pensiamo per esempio a tutto quello che è abbigliamo da cerimonia per l’estate in un anno in cui cerimonie non ce ne saranno. E poi, le aziende hanno già ordinato alle case di moda le collezioni invernali, un passaggio che va della vita stessa delle aziende. Ultimo ma non ultimo, affitti e imposte”.
“Da anni le imprese chiedono di rimodulare tutta la normativa relativa ai saldi - sottolinea Ghini – La richiesta di posticipazione avanzata adesso, che vede insieme rinvio e sospensione del divieto delle vendite promozionali nel periodo antecedente i saldi, non è una novità da parte degli imprenditori del settore i quali, non da ora, pensano che l’inizio delle vendite in saldo sia da collocarsi nel momento dell’effettiva fine stagione, tanto per la primavera/estate quanto per l’autunno/inverno”.
“La fase economica attuale richiede scelte shock per le imprese. Quindi ora davvero le istituzioni e le normative devono intervenire. Urgente affrontare la questione degli affitti e l’introduzione di aiuti veri a fondo perduto. Il decreto Rilancio non basta. Urgente anche affrontare la selva di promozioni e saldi senza rispettare le regole a cui stanno i commercianti nei loro negozi”.
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Pubblicato il 9 giugno 2020