Il Circolo di Cavallano si prepara a festeggiare cento anni di storia
L'attività del Circolo è stata sempre portata avanti grazie al tempo e alle risorse delle persone che vi si sono dedicate in maniera volontaria
Domenica 13 ottobre, a partire dalle ore 17.30, si festeggiano al Circolo di Cavallano i primi cento anni dell’associazione, un’occasione per ripercorrere insieme ai parenti dei fondatori, ai soci, agli abitanti della frazione casolese e del comune valdelsano la storia di uno dei luoghi più importanti della comunità locale.
Il programma prevede la proiezione di un filmato della durata di circa un’ora che raccoglie le testimonianze di Viola Panichi Zalaffi, Giuseppe Acrobati, Gina Maestrini, Carmelo Cellesi, Agostino Stoppo, Tamara Lapucci, Silvana Carli, Franco Valacchi, Fabrizia Micheletti, Paolo Feti e Flavio Montomoli. A seguire cena a buffet offerta a tutti i partecipanti. L’evento, che gode del patrocinio dell’Amministrazione comunale, è ad ingresso gratuito.
Il Circolo di Cavallano, che oggi prende il nome di “Arlecchino”, ha attirato negli anni Sessanta e Settanta grandi nomi della musica italiana, diventando un vero e proprio punto di riferimento per il divertimento valdelsano di quel periodo. Alcuni tra questi sono Orietta Berti, Mal, Claudio Villa, Wilma Goich, Dino, i Dik Dik, Ombretta Colli e Cocki Mazzetti. La sala da ballo, allora luogo di incontri e aggregazione, è stata il palcoscenico di momenti di svago e spensieratezza, gli unici forse che era possibile concedersi in quegli anni, e che rivivono attraverso i racconti dei testimoni. Le mamme e le nonne che accompagnavano le figlie a ballare e che le controllavano ai lati della stanza, in piedi sulle panche, per assicurarsi che non stessero troppo tempo coi ragazzi, i giovani che indossavano una rosa all’occhiello e che ballavano a turno secondo il colore dei fiori, le persone del posto che si affannavano in cucina per preparare i pranzi e le cene del fine settimana: momenti che hanno segnato un’epoca e sono rimasti impressi nella memoria di chi li ha vissuti.
Il Circolo di Cavallano, fondato come Società di Mutuo Soccorso agli inizi del secolo grazie alla lungimiranza di alcune famiglie, non è stato soltanto un punto di ritrovo, ma ha svolto un’importante funzione sociale in risposta alla necessità di un’assistenza primaria e basata sulla solidarietà. I soci, infatti, si facevano le nottate in ospedale o a casa, quando ce n’era bisogno. Ad alcuni, in particolare difficoltà, veniva addirittura offerta una somma in denaro. Non a caso, lo stemma dell’associazione è rappresentato da due persone che sorreggono un uomo in piedi su una gamba, mentre l’altra è fasciata.
«A fondamento c’era una presa di coscienza forse non proprio limpida del diritto all’assistenza - spiega Viola Panichi Zalaffi, figlia di uno dei soci fondatori - Erano ideali intrisi anche di religiosità, ma una religiosità del tutto laica. Cioè, si trattava della carità che veniva fatta a chi era bisognoso non perché un domani, nell’aldilà, ci sarebbe stata un ricompensa, ma in quanto uomo e quindi con dei diritti».
L’attività del Circolo è stata sempre portata avanti grazie al tempo e alle risorse delle persone che vi si sono dedicate in maniera volontaria. Negli anni l’associazione si è trasformata, ma chi ha raccolto il testimone di quest’importante eredità ha saputo mantenere l’impegno di mostrare un’attenzione particolare per il sociale e la solidarietà. Vengono organizzate infatti gite culturali in giro per l’Italia, iniziative di beneficenza (come quella per i profughi o i terremotati), serate con proiezione di film per ragazzi e serate di ballo.
L’iniziativa di domenica sarà anche un’occasione per riflettere sul futuro del Circolo. «Frequentare un ambiente dove si fa volontariato è qualcosa che ti gratifica molto - ha detto il presidente Flavio Montomoli - Vorremmo attirare i giovani e far capire loro che anche all’interno di un luogo piccolo come Cavallano è possibile fare tante cose».
La serata sarà soltanto il primo di una serie di eventi celebrativi per questa ricorrenza: si cercano ancora foto e vecchi articoli di giornale per una mostra.
Nella foto in alto la bandiera del Circolo. Sotto Orietta Berti e Franco Valacchi a Cavallano
Pubblicato il 11 ottobre 2019