Il Fungo innamorato di Maria Pia Scarciglia, una storia per San Valentino

L’opera, che è diventata il simbolo non solo della manifestazione (quest’anno ci sarà la 45esima edizione) ma anche della piccola località valdelsana, raffigura due funghi innamorati. Si guardano sognanti, con l’aria ingenua e sbarazzina, ricordano quasi uno dei miti delle Metamorfosi di Ovidio. Sono funghi, sì, ma raffigurati con sembianze umane, come se a un certo punto, inosservati dalle persone normali, potessero finalmente smettere di nascondersi dietro a un aspetto fungino e abbandonarsi ai propri sentimenti

 
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Se siete stati nella frazione di Pievescola, a Casole d’Elsa, non può esservi sfuggita la statua che prende il nome di “Fungo innamorato” realizzata dall’artista locale Maria Pia Scarciglia in occasione della 26esima edizione della Sagra del Fungo. L’opera, che è diventata il simbolo non solo della manifestazione (quest’anno ci sarà la 45esima edizione) ma anche della piccola località valdelsana, raffigura due funghi innamorati. Si guardano sognanti, con l’aria ingenua e sbarazzina, ricordano quasi uno dei miti delle Metamorfosi di Ovidio. Sono funghi, sì, ma raffigurati con sembianze umane, come se a un certo punto, inosservati dalle persone normali, potessero finalmente smettere di nascondersi dietro a un aspetto fungino e abbandonarsi ai propri sentimenti.

Come sottolineato più volte dal Sovrintendente ai Beni Artistici e Storici della Provincia di Siena, Dott. Bruno Santi, nel corso della cerimonia di inaugurazione nel 1999, l’artista è riuscita a coniugare felicemente un concetto universale di amore ed attrazione tra creature fantastiche, alle tradizioni più intime e profonde del territorio, conferendo così alla realizzazione un aspetto quasi fiabesco, nonostante le imponenti dimensioni del gruppo bronzeo. 

Pubblicato il 13 febbraio 2018

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