Il Moige sullo spot Timvision: ''Nessuna censura o attacco a Lino Banfi''

Il Moige torna sulla discussione innescata dalla denuncia all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV Minori riguardo il nuovo spot di TimVision dedicato all'offerta ''Calcio e Sport'', per chiarire alcuni punti cruciali ai fini di una corretta comprensione della vicenda

 SPOT LINO BANFI
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In primis, è importante specificare che oggetto dell’intervento è appunto lo spot, non il suo protagonista, e che oggetto della richiesta è non la cancellazione dai palinsesti e dal web della clip TimVision ma l’esclusione dal circuito dei minori, come doveroso in questi casi. Non si tratta quindi di una richiesta di censura, come erroneamente riportato da alcuni osservatori, né di un qualsiasi attacco o denuncia personale a Lino Banfi, personaggio amatissimo di cui non è in questione la figura: si tratta di una semplice richiesta di mostrare agli adulti uno spot adatto agli adulti.

Nel Movimento Italiano Genitori, non da oggi, ma da anni, opera un Osservatorio Media: un team di esperti che monitora palinsesti e contenuti, in risposta alla crescente esigenza di tutelare i minori da una televisione troppo poco attenta al rispetto dei diritti e della sensibilità dei suoi piccoli spettatori. La guida “Un anno di zapping”, diffusa ogni anno, rappresenta la dimostrazione del nostro impegno sul tema. Un impegno premiato dagli italiani: nel tempo, migliaia di persone in tutta Italia hanno espresso preoccupazione e attenzione per una tv che sia a misura di minore, per preservare uno sviluppo sano dei più piccoli. Per questo continuiamo ad accogliere le segnalazioni: in questo caso, conviene esplicitarlo, numerose. In molti ci hanno scritto o contattato, addirittura raccontando di aver ascoltato i propri figli ripetere la battuta dello spot, e chiedendo un intervento al riguardo: compito del Moige è dare ascolto, come fatto in passato, a queste richieste.

In secondo luogo, è necessario chiarire che il tema è trattato è da tempo stato recepito dalle istituzioni e anche dalla società civile: basti citare il Codice di autoregolamentazione Tv e Minori, le tante delibere Agcom sul tema, l’attività dell’Osservatorio di Pavia. Inutile dire che anche sul piano internazionale, universalmente, è fortemente avvertita la necessità di tutela dei minori: un esempio è la Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che cita espressamente la necessità di tutelare il minore da informazioni e materiali inadatti. E i vari sistemi giuridici nazionali affrontano, ognuno secondo le proprie specificità, gli stessi quesiti e problemi: basti pensare al caso degli Stati Uniti, che in questo ambito mantengono una grande vigilanza. Per cui non c’è niente di medievale, niente di censorio nella richiesta di linguaggi adeguati ai minori, in uno spot a loro destinato: è anzi tipico dei Paesi civile e moderni differenziare i contenuti rispetto alle età della vita, garantendo una rigorosa sorveglianza sui contenuti inadatti. Retrogrado è semmai chi crede che, ora che web e tv sono saturi di contenuti volgari e inadatti ai minori, non sia più il caso di intervenire.

Infine, e in conclusione, consigliamo a chi ci chiede di intervenire nei confronti di altri programmi trash e trasmissioni volgari o comunque inadatte ai minori di verificare: in moltissimi casi, in passato, siamo abbiamo già avviato iniziative in proposito. Per tutti gli altri casi il Movimento Italiano Genitori ribadisce la possibilità, per i genitori e le famiglie di tutta Italia, di segnalare contenuti inadatti ai minori: https://www.moige.it/segnalazione/.

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Pubblicato il 29 agosto 2021

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