Il Museo della cultura contadina prende 'casa' a Palazzo Malaspina

Le cantine storiche dello storico edificio ospiteranno la collezione permanente di Emilio Ferrari

 BARBERINO TAVARNELLE
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Palazzo Malaspina, lo storico edificio che dal 1400 si staglia elegante e maestoso al centro del borgo medievale di San Donato in Poggio, accentua le sue funzioni di cuore pulsante della vita istituzionale e dell’identità territoriale di Barberino Tavarnelle. I mestieri di un tempo che seguivano vocazioni e ritmi della natura, scanditi con equilibrio dall’abile gioco di mani e testa della cultura contadina, tornano al centro del patrimonio espositivo dedicato alla memoria locale. Il Comune di Barberino Tavarnelle ha dato il via alla progettazione e realizzazione di un nuovo allestimento per il museo Emilio Ferrari della cultura contadina che dai locali di via del Giglio dove da anni è esposto e organizzato, sarà trasferito a pochi metri di distanza per arricchire e valorizzare le cantine storiche di Palazzo Malaspina. “L’obiettivo è quello di potenziare le dotazioni culturali e istituzionali di Palazzo Malaspina - dichiara il sindaco David Baroncelli – gli spazi saranno riorganizzati in modo da valorizzare il centro di San Donato e ampliare la sede espositiva che vuole rinascere come Museo civico destinato ad accogliere eventi, conferenze, iniziative, seminari, oltre a mostre di alta qualità”.

Il lavoro artigianale e della terra del ventesimo, coltivato nell’area chiantigiana, quello che oggi rischia di disperdersi, come il ciabattino, il falegname, il fabbro, con tutti gli strumenti e gli utensili che lo caratterizzano diventa il leitmotiv di un’esposizione permanente all’interno dell’edificio fulcro di piazza Malaspina. Centinaia di oggetti della vita artigianale della campagna fiorentina saranno collocati negli spazi più suggestivi del palazzo che conservano parole e memorie del passato. Due le sezioni che troveranno spazio nei sotterranei del palazzo, provenienti dalla collezione dell’ingegnere ligure Emilio Ferrari (1915-1990) legati ai mestieri del ‘900 tra cui pialle, sgorbi, morsetti e compassi e banco per il falegname, macchine per cucire, forme in ferro, cuoio per il ciabattino, tenaglie e altri strumenti di lavoro inerenti all’attività del fabbro.

Particolarmente consistente la sezione dedicata al mondo rurale, caratterizzata da una puntuale collezione di oggetti e utensili adottati dal fattore per il lavoro nei campi e con gli animali. Oltre a roncole, martelli e falci da pagliaio si potranno osservare nel nuovo allestimento di Palazzo Malaspina un pannello della zootecnica con strumenti utilizzati per gli animali, gioghi, brusche e forbici per la tosatura, uno che racconta le lavorazioni dei prodotti tipici del Chianti, vino e olio, e uno spazio che ripercorre attraverso gli oggetti domestici la quotidianità nella vita contadina. Saranno esposti gli strumenti per la tessitura, i ferri da stiro, gli attrezzi casalinghi legati alla preparazione e alla cottura dei cibi.

Il trasferimento della collezione Emilio Ferrari sul quale sta lavorando la giunta Baroncelli rientra in una più ampia operazione di valorizzazione degli spazi pubblici presenti nel centro storico di San Donato in Poggio. “Gli ambienti espositivi di via del Giglio accoglieranno la nuova sede della Pro Loco di San Donato – fa sapere l’assessore alla Cultura Giacomo Trentanovi - in questo nuovo spazio la Pro Loco potrà programmare e organizzare l’attività di promozione culturale del territorio con eventi e iniziative che coinvolgeranno la comunità e arricchiranno l’offerta turistica. La rinascita di Barberino Tavarnelle parte dai suoi piccoli grandi tesori, il patrimonio di tradizioni, tipicità e memoria che qualifica la storia e la bellezza di uno dei borghi più prestigiosi della Toscana è la nostra ricetta per il futuro”.

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Pubblicato il 24 luglio 2020

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