Il plastico ferroviario più grande della Toscana riapre a novembre (ma potrebbe essere l'ultima volta)

Dal mese di novembre tornerà, dopo la consueta pausa estiva, ad accogliere migliaia di visitatori e a proporre tante novità con una grande sorpresa. «Lo scorso anno, da ottobre a maggio, sono state più di ottomila le persone che sono venute a visitare il plastico - racconta Paolo - Persone che sono venute da tutta la regione e che hanno colto l’occasione per sposarsi nelle città vicine. Non ci saremmo mai aspettati un simile successo»

 
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A Gambassi Terme, in località Badia a Cerreto, sta per riaprire il plastico ferroviario più grande della Toscana. Realizzato nel 2011 da Paolo Bartali per suo figlio Filippo (da qui il nome “Plastico Ferroviario San Filippo”), si è ingrandito, grazie all’aiuto di alcuni preziosi collaboratori, sempre di più, fino a diventare una vera e propria attrazione per tutta la Val d’Elsa. Dal mese di novembre tornerà, dopo la consueta pausa estiva, ad accogliere migliaia di visitatori e a proporre tante novità con una grande sorpresa.

«Lo scorso anno, da ottobre a maggio, sono state più di ottomila le persone che sono venute a visitare il plastico - racconta Paolo - Persone che sono venute da tutta la regione e che hanno colto l’occasione per sposarsi nelle città vicine. Non ci saremmo mai aspettati un simile successo».

Il progetto potrebbe espandersi ancora. Dal fondo in cui si trova, di 200 metri quadrati, il plastico potrebbe ingrandirsi ulteriormente al magazzino retrostante, arrivando in questo mondo a raggiungere il record di plastico più grande d’Italia. Negli obiettivi futuri di Paolo c’è anche il pieno coinvolgimento delle scuole con un’aula appositamente dedicata alla didattica, a fronte di un maggior impegno da parte sua in termini di creatività e tempo.

Tutto questo potrà ovviamente essere reso possibile solo grazie a una maggiore attenzione da parte delle amministrazioni comunali della zona, affinché ne capiscano il pregio nell’ottica del turismo e della valorizzazione del territorio. Il rischio infatti, senza una soluzione alternativa che ne permetta apertura e manutenzione, è quello che questo sia l’ultimo anno di apertura. Le visite al plastico ferroviario “San Filippo” sono gratuite e le poche offerte lasciate in sostegno dai visitatori non bastano per la manutenzione e i pezzi nuovi e di ricambio, senza contare le ore di lavoro necessariamente richieste.

«Tutto quello che chiediamo - conclude Paolo - è un maggiore coinvolgimento per aiutarci a mantenere viva questa realtà, che ha un grande valore per tutta la comunità»

Pubblicato il 5 ottobre 2018

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