Il racconto di Serena, che ha aiutato la ragazza della porta accanto a partorire
«All'inizio non riuscivo a vedere niente, perché la mamma aveva le gambe strette, era impaurita e tratteneva. Poi è riuscita a mettersi carponi e con due spinte il bambino è nato: prima è uscita la testa, poi il corpo. L'ho adagiato sulle gambe, ho cercato di coprirlo. Ho avuto fortuna, non avrei saputo gestire una situazione di difficoltà. Avevo le lacrime agli occhi. Quando il 118 è arrivato ho detto "Ce l'abbiamo fatta!"»
«È stata una cosa bellissima, un'emozione indescrivibile». È così che Serena Pecci, 41 anni di Marcialla, ha commentato l'episodio che l'ha vista protagonista ieri mattina, quando è accorsa in aiuto della vicina di casa con le doglie, a Bellavista e l'ha aiutata a partorire.
Siamo finalmente riusciti a contattarla telefonicamente per farci raccontare da lei com'è andata. «Erano più o meno le 6 del mattino - ci ha detto -, ho sentito urla lancinanti di dolore. Ho pensato "Che succede? Forse sono due persone che litigano". Per fortuna mi sono affacciata alla finestra. Ho visto un ragazzo correre alla macchina in evidente stato di agitazione e gli ho sentito dire che aveva chiamato il 118».
«Allora mi sono precipitata fuori - ha aggiunto -. Ho scavalcato la finestra perché se avessi fatto il giro, passando dal portone, ci avrei messo troppo tempo. Quando sono entrata nella casa accanto ho trovato la ragazza incinta per terra appoggiata al divano, proprio all'ingresso. Aveva un pancione esagerato. Le ho detto subito "Stai tranquilla, ci sono qui io". Ho preso i cuscini per metterglieli sotto ma aveva troppo dolore e non riusciva a muoversi. Mi sono fatta coraggio, la cosa più importante che ho cercato di fare è stata tranquillizzarli. Mi sono lavata le mani e ho chiamato il 118 per farmi dire cosa dovevo fare».
Serena nella vita è un'impiegata. Da poco tempo è volontaria alla Misericordia di Staggia Senese. Al telefono ci ha detto di essersi ricordata delle diapositive sul pre-parto del corso per soccorritori di secondo livello. Intanto che i soccorsi erano per strada, gli operatori al di là della cornetta l'hanno guidata. Le hanno chiesto di riferire loro cosa vedesse. «All'inizio non riuscivo a vedere niente, perché la mamma aveva le gambe strette, era impaurita e tratteneva. Poi è riuscita a mettersi carponi e con due spinte il bambino è nato: prima è uscita la testa, poi il corpo. L'ho adagiato sulle gambe, ho cercato di coprirlo. Ho avuto fortuna, non avrei saputo gestire una situazione di difficoltà. Avevo le lacrime agli occhi. Quando il 118 è arrivato ho detto "Ce l'abbiamo fatta!"».
La mamma e il bambino stanno bene. I due sono stati trasportati subito al Pronto Soccorso dell’ospedale Alta Valdelsa di Campostaggia, dove l’aspettavano gli operatori sanitari già allertati. Per i giovani genitori è il secondo figlio.
Difficile trovare le parole per attimi che resteranno per sempre indelebili nella memoria. «Non c'è aggettivo che possa descrivere quello che ho provato - ha detto -, è stato incredibile. Vedi la vita che si anima tra le tue mani».
Pubblicato il 8 agosto 2019