Il sindaco Baroncelli alza i toni contro Poste: 'Diffidiamo e intimiamo l'azienda alla riapertura del servizio'
Pronta la lettera con la quale il Comune di Barberino Tavarnelle chiede un intervento immediato per il rispristino della sede di via Giovanni XXIII
Una frazione con un’importante area produttiva come quella di Sambuca Val di Pesa, con un bacino di utenza di circa 190 aziende, lasciata da tre mesi sprovvista di un ufficio postale. Questo il danno, aggravato dall’affollamento dei cittadini, costretti a rivolgersi altrove e formare lunghe file d’attesa davanti agli uffici postali distanti vari Km da quello di Sambuca, cui si aggiunge la beffa: il silenzio di Poste Italiane che da mesi promette l’imminenza dei lavori per la riattivazione della sede situata in via Giovanni XXIII, interrotta a causa di un furto.
Comune e cittadini non intendono più aspettare. Dopo la mozione proposta dal gruppo consiliare di Centrosinistra, firmata dai consiglieri Laura Montini e Tiziano Alba, e approvata in Consiglio comunale, il primo cittadino David Baroncelli si dice pronto ad acuire i toni ed affida ad una missiva, indirizzata ai vertici Poste, la volontà di diffidare l’azienda per il rispristino del servizio e la riapertura dell’ufficio, necessario alla comunità in un’area economica di rilievo regionale. “Nonostante l’azione di pressing da parte dell’amministrazione comunale – tuona il sindaco - Poste Italiane si mostra indifferente alle nostre sollecitazioni e questa è una musica che va avanti dallo scorso 22 ottobre, non abbiamo alcuna certezza della riapertura ma solo comunicazioni vaghe che non forniscono elementi sul futuro dell’ufficio”. “Molti i disagi e le criticità derivati da questa chiusura ingiustificatamente prolungata – rimarca - la chiusura del presidio postale di Sambuca ha determinato infatti il dirottamento dei servizi su altre aree e indotto i cittadini a rivolgersi in particolare agli uffici di Tavarnelle, Barberino, Vico e Marcialla che avevano subito una riduzione degli orari nell’ambito del piano di riorganizzazione dei servizi. Il risultato è dunque un peggioramento generale della situazione che ha generato un ingolfamento delle operazioni negli altri uffici, peraltro già ridimensionati”.
I consiglieri comunali Laura Montini e Tiziano Alba hanno evidenziato il caso in una mozione che è stata poi portata al vaglio e approvata dal Consiglio comunale. “Oltre alle problematiche legate alla disattivazione di un servizio pubblico – commentano – vorremmo richiamare l’attenzione sulle conseguenze inevitabili di questa interruzione, soprattutto alla luce del periodo complesso che stiamo vivendo e delle necessarie misure di prevenzione in vigore per il contenimento della pandemia. Pensiamo ad esempio agli anziani, fascia debole e a rischio, costretti ad attendere fuori, al freddo, nel rispetto delle norme legate al distanziamento sociale”.
“La diffida appena formulata – conclude il sindaco – è l’atto con il quale intimiamo Poste alla pronta riapertura dell’ufficio postale di Sambuca Val di Pesa e al ritorno alla regolare erogazione del servizio postale. In assenza di risposte da parte dell’Azienda procederemo, nel rispetto della legge, a far valere le ragioni del territorio e della comunità che in questo momento necessitano per motivi sanitari ed economici di un intervento immediato”.
Potrebbe interessarti anche: Coronavirus, 503 casi positivi, età media 46 anni e 14 decessi
Torna alla home page di Valdelsa.net per leggere altre notizie
Pubblicato il 21 gennaio 2021