Il Sindaco Brenda Barnini ricorda la strage del 24 luglio 1944
Martedì 24 luglio 2018, la giornata della commemorazione del settantaquattresimo anniversario di quei 29 cittadini empolesi che furono fucilati per rappresaglia da mani naziste. Corpi sparsi e ammucchiati proprio nella piazza XXIV Luglio. Questa ricorrenza, che si è svolta a 74 anni da quel drammatico e doloroso evento, è una testimonianza di democrazia e pace per la città che ancora sente l’importanza di quei due valori conquistati col sacrificio di innocenti, morti ammazzati
E’ stata celebrata la santa messa nella Collegiata di Sant’Andrea a suffragio per i caduti, a cui hanno partecipato cittadini, rappresentanti delle Forze dell’Ordine - Polizia, Carabinieri, Polizia stradale e Municipale, Guardia di Finanza - sempre vicini e presenti - le associazioni combattentistiche e reduci, le autorità istituzionali regionali, le associazioni dei carabinieri, ANPI, ANED, Misericordia.
Questa ricorrenza, che si è svolta a 74 anni da quel drammatico e doloroso evento, è una testimonianza di democrazia e pace per la città che ancora sente l’importanza di quei due valori conquistati col sacrificio di innocenti, morti ammazzati.
Il 24 luglio resta una data essenziale, oggi come ieri, della storia empolese che il Comune di Empoli celebra convintamente, rinnova ogni anno e continuerà a farlo, perché la città non ha mai dimenticato e mai dimenticherà la propria storia.
Dopo la messa, il corteo con in testa il gonfalone comunale ha raggiunto piazza 24 luglio e il sindaco Brenda Barnini, a nome dell'amministrazione comunale, ha deposto una corona di alloro alla Lapide-Ricordo.
Poi, il suono della tromba ha richiamato il ‘Silenzio’: quel rintocco che tocca i cuori e le menti di oggi e di ieri.
Il sindaco Barnini ha preso così la parola di fronte alla lapide, a quei 29 nomi dei cittadini empolesi uccisi.
«Saluto tutti voi e saluto questa giornata importante per la nostra città che continua a celebrarla in maniera sentita. Anche stamattina le parole del proposto Don Guido Engels mi trovano d’accordo e non è un caso: dobbiamo educare alla libertà i nostri cittadini. La libertà è una condizione costruita, conquistata. Per questo ci troviamo a celebrare loro, i nostri concittadini uccisi. Forse il dovere all’educazione alla libertà dobbiamo farlo se vogliamo continuare a vivere in questo Paese dove questo impegno è meno presente. Non possiamo accettare quello che sta avvenendo. Dobbiamo discutere della sostanza. Non credo che basti la sola indignazione. settantaquattro anni fa questa città diventò antifascista non per diventare comunista ma per diventare democratica!. Non è dovere del sindaco né del Proposto scuotere le coscienze; deve essere dovere di ogni cittadino libero. La democrazia liberale è un valore non contendibile. Concludo con la frase di un compagno partigiano e politico, Arrigo Boldrini detto il Bulow, nome di battaglia che disse: Noi abbiamo combattuto per la libertà, per chi c’era, per chi non c’era e per chi era contro. Tutti assieme senza divisioni dobbiamo rimetterci in cammino. Buon 24 Luglio a tutti».
Tutti in piedi - Le celebrazioni proseguono stasera, martedì 24 luglio, alle 21.30 nella rinnovata piazza XXIV Luglio che ospiterà per la seconda volta il concerto all’improvviso intitolato “Tutti in piedi”: una chiamata alle armi della musica e del canto ‘tutti insieme e tutti in piedi’ per ricordare e tracciare un ponte tra passato presente e futuro. Un’idea del Comune di Empoli e di Giallo Mare Minimal Teatro pensando alla musica come arma per dire no alla guerra e al terrorismo, per rendere ancora omaggio ai quei cittadini empolesi che persero la vita sotto i fucili nazisti. La performance sarà insieme un atto di partecipazione, di memoria storica e di riconoscimento per quelle persone che hanno dato la vita per noi, per quello che siamo adesso. Una memoria da difendere con le armi della musica e del canto, un modo etico di dire no alla guerra e ai totalitarismi, ma anche al terrorismo e ai fanatismi. Non importa essere professionisti, si tratta di fare testimonianza e di esserci: per resistere ed esistere. Verrà creato un semicerchio intorno al monumento; saranno distribuiti i testi e gli spartiti e sotto la direzione di Sandro Tani e Simone Faraoni tutti insieme, semplicemente, saranno suonati e cantati brani popolari dell’epoca, e ma non solo, per finire con Bella Ciao.
Pubblicato il 24 luglio 2018