Il Terminal Bus intitolato a Peppino Impastato, vittima di mafia. Unanimità dal Consiglio di Empoli
Intitolare alla memoria di Peppino Impastato la stazione del Terminal Bus affinché le persone che transitano quotidianamente attraverso questa struttura possano dedicare un libero pensiero di ricordo a Peppino Impastato e a tutte le vittime di mafia, cadute per la libertà. Questa la richiesta della Mozione presentata da PD e da Questa è Empoli con promotore il consigliere democratico Filippo Torrigiani e cofirmatario il collega della lista civica Lorenzo Ancillotti
Intitolare alla memoria di Peppino Impastato la stazione del Terminal Bus affinché le persone che transitano quotidianamente attraverso questa struttura possano dedicare un libero pensiero di ricordo a Peppino Impastato e a tutte le vittime di mafia, cadute per la libertà. Questa la richiesta della Mozione presentata da PD e da Questa è Empoli con promotore il consigliere democratico Filippo Torrigiani e cofirmatario il collega della lista civica Lorenzo Ancillotti.
La mozione ha trovato, nella seduta di ieri sera martedì 12 aprile, ampio consenso nell’aula del consiglio comunale, il più ampio consenso da parte di tutti gli altri gruppi consiliari, tanto che è stata votata all’unanimità dopo dichiarazioni positive e di ringraziamento da parte dell’opposizione verso i due consiglieri, in particolare Torrigiani, nominato tra l’altro recentemente all’interno della commissione parlamentare antimafia come collaboratore nell’ambito delle inchieste di competenza della stessa.
«Peppino Impastato – scrivono i due consiglieri – pagò con la propria vita l’impegno di denuncia e di lotta contro la mafia. Ebbe il coraggio di mettere l’opinione pubblica di fronte alle barbarie ed ai soprusi perpetrati dalla delinquenza organizzata; le sue gesta, insieme a quelle della sua mamma Felicia e a tutte le vittime di mafia, hanno imposto alla politica e alla società civile di seguirne i passi, con la nobile finalità di smuovere le coscienze, tutte, al fine di debellare la mentalità mafiosa che, purtroppo è tutt’ora presente nel Paese. Siamo fermamente convinti che sia importante, da parte delle istituzioni di ogni ordine e grado, riconoscerne il giusto merito e attribuire alle sue gesta un alto valore politico e sociale».
Torrigiani, in consiglio comunale, ha ricordato la storia di Impastato. Giornalista e attivista siciliano, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, a Cinisi per ordine del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Il 9 maggio 1978 è anche il giorno in cui fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro in via Caetani, a Roma. Il ritrovamento del corpo del presidente della Democrazia cristiana, ucciso dalle Brigate rosse dopo 55 giorni di prigionia, oscurò completamente la notizia dell’omicidio di Impastato.
Il giornalista siciliano, che si era candidato alle elezioni comunali con Democrazia proletaria, fu ucciso nella notte tra l’8 e il 9 maggio e il suo cadavere fu fatto saltare con del tritolo sui binari della ferrovia Palermo-Trapani, così da far sembrare che si trattasse di un attentato suicida.
La stampa, le forze dell’ordine e la magistratura parlano di un’azione terroristica in cui l’attentatore era rimasto ucciso. Solo la determinazione della madre di Peppino, Felicia, e del fratello fecero emergere la matrice mafiosa dell’omicidio.
Il sindaco Brenda Barnini ha assicurato, da parte della giunta comunale, il massimo impegno per concretizzare il prima possibile la richiesta della mozione di Torrigiani e Ancillotti con l’installazione e l’inaugurazione di una targa che ricordi Impastato.
Pubblicato il 13 aprile 2016