"Il tuo computer è bloccato": tentativo di estorsione con falso sito della Polizia di Stato
Una tipica frode online che si ripete ciclicamente è quella del falso ricatto che non presenta alcun elemento di verità
Tuttavia, come più volte abbiamo sottolineato noi dello “Sportello dei Diritti” sono tantissimi ancora coloro che presi dal panico si fanno fregare dai truffatori online come sta accadendo per come segnalato dalla Polizia Postale con una nuova allerta sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia”. Questa volta è la stessa Polizia di Stato che viene “utilizzata” quale strumento inconsapevole per il falso ricatto così come riportato in un nuovo post con tanto di screenshot del tipico messaggio truffaldino: “Alcuni utenti hanno segnalato che durante la navigazione online, si sono aperte delle finestre con una schermata riproducente il sito della Polizia di Stato, nella quale l’utente viene avvisato di avere 12 ore per pagare una multa di 610 euro per evitare l’arresto per aver visitato siti pedopornografici.
Nella pagina appare una sezione nella quale inserire i propri dati anagrafici e quelli della carta di credito, dalla quale i criminali preleveranno la somma richiesta.Si tratta di un tentativo di estorsione per il quale vi invitiamo a segnalarcelo attraverso il nostro portale www.commissariatodips.it. Ricordiamo inoltre che le Forze di Polizia per riscuotere multe o altri pagamenti si avvalgono dei comuni sistemi di riscossione e non minacciano gli utenti. Qualora foste vittime di questo tentativo di estorsione, mantenete la calma: spegnete il device e alla riaccensione fate una scansione con un aggiornamento dell’antivirus.”. I truffatori ne sanno una più del diavolo e hanno la consapevolezza che la gente si fa ingannare da questo tipo di comunicazioni, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Come al solito, il modo migliore per difendersi, è quello di mantenere la calma e seguire le indicazioni della Polizia Postale. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email [email protected] o [email protected] per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.
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Pubblicato il 21 agosto 2020