In autunno non può mancare il tipico dolce a base di farina di castagne: il castagnaccio

Di origine povera è di facile esecuzione e presenta una grande complessità di sapori grazie ai suoi ingredienti

 IL CASTAGNACCIO
  • Condividi questo articolo:
  • j

In autunno non può mancare il tipico dolce a base di farina di castagne: il castagnaccio.

Le ricette variano a seconda della regione, nella nostra bella Toscana è alto circa 1 cm, fatto solo con olio e rosmarino e cotto in una teglia bassa di rame stagnato e può avere anche pinoli e uvetta. Secondo la ricetta Toscana andrebbe fatto con la farina di castagne del monte Amiata che si trova in commercio solo da fine novembre ed è ideale per la preparazione di dolci col suo sapore appunto dolce e intenso ed il profumo di castagne tostate.

Di origine povera è di facile esecuzione e presenta una grande complessità di sapori grazie ai suoi ingredienti.

Dolce semplice ma sostanzioso e gustoso, vi proponiamo la ricetta per 4 persone:

500 gr. di farina di castagna

800 ml. di acqua

40 gr. di pinoli

150 g. di uvetta

Olio extravergine d’oliva

Sale e un rametto di rosmarino

Lavate l’uvetta sotto acqua fresca corrente e poi mettetela in ammollo per 10 minuti in una ciotola con acqua fredda per farla reidratare intanto preriscaldate il forno a 180 gradi.

Sfogliate le foglie di rosmarino.

Setacciate la farina di castagne in una grossa ciotola e aggiungete un pizzico di sale, aggiungete poi gli 800 gr. di acqua poco alla volta mescolando continuamente con una frusta a mano, fintanto che l’impasto non risulti omogeneo e liscio.

Strizzate e asciugate l'uvetta e aggiungete i pinoli, quindi amalgamatela all’impasto.

Oliate una tortiera bassa tonda del diametro di 32 cm o una teglia rettangolare di 25X40 cm e versateci l’impasto.

Poi aggiungete anche gli aghi di rosmarino e un filo di olio extravergine di oliva

Cuocete in forno per circa 35 minuti.

Quando sulla superficie si sarà formata una crosticina con delle crepe e la frutta secca avrà preso un bel colore dorato, sfornate e lasciate raffreddare, è buono sia tiepido che freddo.

Sara Balugani

Potrebbe interessarti anche: Due serate di degustazioni targate Gusto Secondo Me tra tartufo e prodotti tipici vesuviani

Torna alla home page di Valdelsa.net per leggere altre notizie

Pubblicato il 14 novembre 2021

  • Condividi questo articolo:
  • j
Torna su