Inchiesta sui rifiuti dell'Ato Toscana Sud, il M5S: «Noi l'avevamo detto. Nessuno dei sindaci interessati ci ha dato ascolto»
La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta sulla gara d'appalto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti dell'Ato Toscana Sud (Arezzo, Siena e Grosseto). Nell'indagine compare anche l'attuale gestore "Sei Toscana". La procura ipotizza il reato di turbativa d'asta, in pratica si pensa che la gara d'appalto sia stata preparata su misura. Il M5S interviene sulla vicenda, ricordando che «da tempo i portavoce e gli attivisti del'area vasta ATO Sud sollevano dubbi sulla regolarità della gara»
La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta sulla gara d'appalto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti dell'Ato Toscana Sud (Arezzo, Siena e Grosseto). Nell'indagine compare anche l'attuale gestore "Sei Toscana". La procura ipotizza il reato di turbativa d'asta, in pratica si pensa che la gara d'appalto sia stata preparata su misura per "Sei Toscana".
Il gestore ha rilasciato questa nota: «Abbiamo piena fiducia nell'operato della magistratura e auspichiamo che si compiano al più presto tutte le verifiche necessarie a chiarire il procedimento di aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani nell'Ato Toscana Sud, la cui correttezza riteniamo che alla fine verrà dimostrata».
Il M5S interviene sulla vicenda, ricordando che «da tempo i portavoce e gli attivisti del'area vasta ATO Sud sollevano dubbi sulla regolarità della gara e del contratto sottoscritto tra l'Autorità per il servizio integrato dei rifiuti e l'aggiudicatario "6 Toscana"».
«Da tempo contestiamo l'affidamento del servizio ad un unico gestore sull'intera area vasta (Arezzo, Grosseto e Siena), nonché l'eccessiva durata del medesimo (20 anni) - ribadisce il M5S -. Da tempo evidenziamo il conflitto di interessi che si determina in un sistema dove l'ente appaltante e di controllo (Ats) è costituito dagli stessi soggetti pubblici presenti nella compagine societaria dell'aggiudicatario del servizio (6 Toscana)».
Ancora il M5S: «Oggi l'antitrust ci dà ragione su tutto: nella relazione del 10 febbraio del 2016 afferma che la gestione del servizio è ottimale con bacini di massimo 100.000 cittadini e 90.000 Tonnellate di rifiuti da trattare , che gli affidamenti non dovrebbero superare la durata massima di 5 anni (il tempo necessario per ammortizzare gli investimenti), che vi è un macroscopico conflitto di interessi quando (come avviene in toscana) comuni fanno parte dell'ente affidante e contemporaneamente partecipano alla compagnie azionaria del soggetto affidatario».
«Con i nostri portavoce comunali - spiegano i 5stelle -, fin dall'inizio del 2015, abbiamo presentato mozioni su tutto il territorio sollecitando gli amministratori ad adoperarsi per l'annullamento della gara e del contratto e per modificare un sistema che ha messo in piedi una macchina inefficiente e costosa. Nessuno dei sindaci interessati ci ha dato ascolto. In questi giorni i portavoce stanno presentando nei comuni delle interrogazioni inerenti le convenzioni tra Ato sud e i gestori degli impianti. Riteniamo che anche in detta materia vi siano gravi e rilevanti criticità».
«Ai sindaci dei nostri territori avevamo fornito gli elementi per modificare il sistema - conclude il M5S -. Oggi, dopo quanto accade, hanno ancora più dati per decidere se stare finalmente dalla parte dei cittadini o continuare a sostenere scelte disastrose palesemente in contrasto con l'interesse pubblico».
Pubblicato il 15 marzo 2016