Infermieri a domicilio per soggetti fragili, il sindacato boccia il protocollo
Il documento approvato dal Ministero, dalle Regioni e dalla Federazione Infermieri non piace alle rappresentanze di categoria
Non ci stanno a queste condizioni gli infermieri. Il presidente del Nursing Up Antonio De Palma, boccia il protocollo che consente agli infermieri di vaccinare i soggetti fragili a domicilio. L'accordo prevedeva un compenso di 50 euro all’ora da corrispondere attraverso l’Istituto delle prestazioni aggiuntive. “Perciò in prima battuta, non potevamo che essere ben disposti verso un accordo tra Ministero, Regioni, Province Autonome e la nostra Federazione Nazionale, annunciato come il documento che prevede la possibilità che infermieri e infermieri pediatrici effettuino le vaccinazioni direttamente nelle case dei cittadini”.
Una volta letto il protocollo approvato hanno dovuto ricredersi, trovando “più ombre che luci”. All’interno del documento si legge che l’infermiere che somministra a domicilio, può vaccinare anche senza il controllo rigido del documento. E questa è una nota positiva per l’Associazione Infermieri. Tuttavia, il personale sanitario deve seguire un corso online prima di potere andare a vaccinare nelle case dei pazienti fragili. “Siamo indignati che gli infermieri, con tanto di laurea triennale alle spalle e tirocinio, siano considerati alla stregua dei farmacisti e di altri sanitari che non hanno mai preso in mano una siringa.
De Palma si dice meravigliato che i suoi colleghi possano aver firmato un documento a queste condizioni. È doveroso conoscere il prodotto che si sta somministrando, ma non necessitano di acquisire informazioni che già conoscono e operazioni che hanno già eseguito.
Inoltre gli infermieri, sebbene sia evidenziata la loro autonomia, devono chiedere l’autorizzazione del medico per l’idoneità vaccinale. Una condizione che li mette al di sotto dei farmacisti, i quali possono iniettare una dose di adrenalina nel caso di necessità.
Un altro punto da discutere è il compenso. Nel documento finale si legge che per ogni somministrazione a domicilio la loro paga sarà di 6,16 euro. Mentre i medici percepiscono 25 euro. “Si tratta di un compenso assolutamente fuori da qualsiasi ipotesi di ricevibilità, considerando anche il costo di trasporto a carico dell’infermiere”.
Tale documento non è stato condiviso con la Federazione degli Ordini dei Medici. De Palma vuole sapere che fine hanno fatto i 50 euro orari previsti dal Governo.
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Pubblicato il 24 maggio 2021