Internet veloce, semaforo verde ai cantieri negli ultimi trentacinque comuni

L'intervento finanziato dalla Regione riguarda le località a fallimento di mercato, dove gli operatori privati hanno rinunciato ad investire. Bugli: "Garantiamo così una connessione veloce a tutti, indispensabile per il lavoro agile, le imprese e lo studio"

 TOSCANA
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Via libera agli ultimi trentacinque territori comunali dove portare la fibra ottica per navigare veloci in internet, fino a mille megabit al secondo. Si è svolta stamani, in video, l’ultima conferenza di servizi del piano della banda ultralarga finanziato dalla Regione: 80 milioni di euro investiti dall’inizio della legislatura, per una rete (che rimarrà pubblica e sarà data in concessione per venti anni) che ne vale almeno duecento, realizzata da Open Fiber e messa a disposizione degli operatori commerciali. Era il secondo gruppo del quarto lotto del piano varato nel 2016, quello che comprendeva gli ultimi cinquantasette comuni da cablare. La prima parte aveva ricevuto il via libera a gennaio. Oggi sono state discusse e valutate le modifiche ai progetti richieste da uffici comunali, Province, Genio civile e Soprintendenza ed apportate. A questo punto il progetto può dirsi dunque avviato in tutti i territori.

La Regione, tra le prime a muoversi in Italia per abbattere il digital divide tra territori, ha finanziato ovunque in Toscana l'installazione della fibra nelle aree a fallimento di mercato, quelle cioè dove gli operatori privati rinunciano ad investire. Tutti i comuni sono praticamente coinvolti, anche se in alcuni casi (come quelli più grandi) solo per piccole o piccolissime. frazioni. Nel 2015, all’inizio della legislatura, solo il 98,3% di tutta il territorio regionale poteva contare sulla banda larga ed appena il 38,4% su quella ultralarga, molto più veloce: nel 2019 le percentuali erano già salite rispettivamente al 99,9 e 84,5 per cento.

“Con questa ultima conferenza dei servizi – sottolinea l’assessore all’innovazione, Vittorio Bugli - implementiamo la banda ultralarga su tutto il territorio della Toscana. Un lavoro lungo, ma che ha portato a buoni risultati. E innovativa ed efficace si è rivelata anche la scelta di conferenze di servizi uniche: fin dall’inizio ci ha consentito infatti di essere più rapidi nelle procedure che portano all’avvio dei cantieri e alla realizzazione dell’opera”. Il meccanismo è semplice: anziché in riunioni separate, tutti gli enti coinvolti vengono coinvolti contestualmente, insieme si affrontano i problemi, piccoli o grandi che siano, e ciascuno in quella sede si prende la responsabilità di autorizzare i lavori. “È un processo di semplificazione importantissimo – commenta Bugli - che fa guadagnare tempo e soldi”.

Ovunque è stato poi scelto di sfruttare, laddove possibile, infrastrutture e cavidotti che già c’erano. “Questo – spiega ancora l’assessore – ha consentito di ridurre al minimo gli scavi e i disagi per i cittadini”. “Stiamo costruendo la più grande infrastruttura del territorio . Conclude - perché arriva in tutte le case e in tutte e aziende. Siamo partiti tra i primi in Italia e non vogliamo perdere questo vantaggio. Adesso più che mai una buona connessione anche nelle zone che finora erano difficilmente raggiungibili dalla fibra ottica è necessaria per le imprese e per gli studi”. Oltre che per accedere ai servizi on line della pubblica amministrazione. 

I trentacinque comuni che erano interessati alla conferenza di servizi sono in provincia di Arezzo Castiglion Fibocchi, Castiglion Fiorentino, Laterina, Pergine Valdarno, Pratrovecchio Stia, Caprese Michelangelo e Sestino, nel fiorentino Reggello, San Godenzo, Scandicci, Vaglia e Firenze, a Grosseto Castell’Azzara e Isola del Giglio, in provincia di Lucca Camporgiano, Careggine, Coreglia Alteminelli, Fabbriche di Vergemoli, Fosciandora, Minucciano e Molazzana, a Massa Carrara Bagnone, Podenza, Tresana, Zeri, Comano e Filattiera, in provincia di Pisa Casale Marittimo, Pontedera, Riparbella e San Miniato, a Pistoia Sambuca Pistoiese e Piteglio, a Siena Monteroni d’Arbia e Piancastagnaio.

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Pubblicato il 16 giugno 2020

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