Intervista a Giulia Scarpaleggia, un incontro pieno di sapori

Giulia Scarpaleggia vive nella campagna di Colle di Val d'Elsa. E' una ragazza semplice che ha fatto della passione per la cucina la sua professione. Ha venduto già cinque libri e ha in programma il sesto. Ha risposto ad alcune delle nostre domande per conoscerla meglio

 GIULIA SCARPALEGGIA
  • Condividi questo articolo:
  • j

Come è nata la passione per la cucina?
«Ho sempre amato cucinare, fin da piccolina. L’amore per il cibo è sempre stato qualcosa di innato, il sottofondo di ogni momento della mia vita. La consapevolezza di questo amore, invece, è più recente, è arrivata attorno ai 20 anni. La cucina da semplice passatempo è diventata piano piano il modo naturale di esprimermi. Alle feste mi si poteva trovare in cucina, alle riunioni di famiglia ai fornelli… Stavo bene quando cucinavo e facevo star bene gli altri».

Che cosa significa per te cucinare? Cosa si prova?
«È il mio modo per entrare in connessione con la mia storia e la mia famiglia, con la mia regione, per star bene e far star bene gli altri, per dare amore e attenzione. A volte è la mia terapia, a volte il mio divertimento, a volte necessario come respirare!».

Qual è il tuo piatto preferito?
«La pappa al pomodoro. Corso di cucina dopo corso di cucina, estate dopo estate, sono arrivata alla mia versione, che sta di mezzo tra Firenze e Siena, proprio come me, proprio come la Val d’Elsa. Il mio successo più grande è stato quando nonna l’ha assaggiata. Qualche giorno più tardi mi ha detto che finalmente avevo imparato a farla bene, e che quella era anche la sua versione preferita».

Quanto tempo dedichi alla cucina?
«Se non sono ai fornelli sto scrivendo di cibo o fotografando qualche ricetta, quindi sono tutto il giorno in cucina!». 

Hai aperto un blog di cucina nel 2009, cosa ti ha spinta a farlo?
«Ho aperto il blog quasi per gioco nel 2009, e questo mi ha fatto aprire gli occhi su quale fosse la mia vera passione. Per la prima volta non avevo paura di impegnarmi, di dedicarmi al 100% a qualcosa. A quel punto mi son resa conto che la cucina poteva essere qualcosa di più. A gennaio 2012 ho trasformato la mia passione in un lavoro: adesso sono una freelance food writer e collaboro con riviste e aziende per lo sviluppo di ricette. Da due anni si è unito anche Tommaso, il mio compagno, che si occupa soprattutto degli aspetti tecnici del blog, di video ricette… ora è il 50% di Juls’ Kitchen». 

Come definiresti la cucina toscana?
«Una cucina del territorio, stagionale, semplice, che privilegia ingredienti di qualità». 

Dai lezioni di cucina private?
«Sì, soprattutto a stranieri in vacanza. Facciamo corsi di cucina toscana a persone provenienti da tutto il mondo per cucinare qualcosa di genuino e autentico, cuciniamo insieme un menu completo di stagione, qualcosa di tradizionale legato alle ricette che ho imparato dalla mia famiglia». 

Se oggi non facessi questo mestiere, cosa faresti?
«Se avessi seguito il mio sogno di adolescente avrei fatto la guardia forestale, o la criminologa! Più concretamente forse». 

Hai dei piani futuri?
«Continuare a fare quello che amo e magari scrivere un altro libro di cucina, il sesto!».

Rosaria Orlando

Pubblicato il 12 settembre 2017

  • Condividi questo articolo:
  • j
Torna su