Intervista a Sabrina Fattorini, la 'regina' del pesto al mortaio
«Ogni cosa che ho fatto nella mia vita l’ho fatta con passione e convinzione. Ho sempre cercato di non fare le cose a caso, ho studiato, letto, approfondito i temi che mi interessavano. Ma non ho mai avuto paura di cambiare o di fare scelte radicali. Come decidere nell'età in cui uno comincia a pensare di tirare i remi in barca, di cambiare vita e cominciare da zero»
A vederla sembra una qualsiasi signora della porta accanto. Giovane, dinamica mamma di famiglia, ma anche brillante donna in carriera. Poi ti fa leggere il curriculum e ti rendi conto che brillante è dire poco. Sabrina Fattorini, il cui nome è salito alla ribalta in questi giorni per essersi classificata fra i primi dieci al mondo ai Campionati mondiali di Pesto di Genova, è un architetto che dopo aver lavorato per alcuni anni nell'impresa di famiglia ha cominciato quasi per gioco a dedicarsi a qualcosa di completamente diverso: food blogger e personal chef. Una professione che oggi la vede protagonista come membro della Federazione Italiana Cuochi e della prestigiosa Associazione Cuochi Senesi. In un mercato del lavoro bloccato o quasi, il blogger è una di quelle figure professionali che sta emergendo grazie alla rivoluzione digitale in atto da qualche anno.
Nuove professioni che richiedono quelle competenze che Sabrina sta dimostrando ampiamente di avere acquisendo titoli e ruoli di prestigio come quello di Dirigente Provinciale per Siena della CNA divisione food portando avanti progetti di promozione turistica ed agroalimentare del territorio.
La nostra personal chef è anche titolare di Gusto Vagante, agenzia di marketing e gestione eventi food, specializzata nella comunicazione del cibo attraverso l'uso di tecnologie digitali. Si occupa di innovazione e sviluppo d'impresa per aziende dell'agroalimentare. Insegna cucina e cultura alimentare alla Libera Università di San Gimignano e Scienza e tecniche della comunicazione alla LUMSA, Libera Università Maria S. A. e collabora con un gruppo di food blogger nella celebrazione quotidiana di un piatto o di un personaggio celebre con interviste, approfondimenti e news. Fra un impegno e l'altro, per tenersi "in allenamento" Sabrina tiene "corsi di cucina principianti e avanzati" fra Siena e Poggibonsi.
Come fai Sabrina a conciliare tutti questi impegni con la vita familiare?
«Non è facilissimo, ma i miei figli sono grandi ed il mio compagno è una persona fantastica che sapeva benissimo che non ero una donna molto “casalinga”. Poi in realtà la tecnologia ci avvicina anche quando siamo lontani».
Quali sono stati gli incontri determinanti nella tua crescita professionale?
«Sicuramente aver conosciuto Carlo Vischi, che oggi si occupa della divisione Food di H-FARM, il più grosso incubatore di start up digitali in Italia che ha avuto fiducia in me ed ha deciso di farmi entrare nel suo team, insegnandomi i trucchi del mestiere ed introducendomi negli ambienti degli chef stellati e delle grandi sfide digitali di cibo e turismo. E anche grazie a lui, che mi ha iscritta senza chiedermelo, che ho partecipato al Campionato Mondiale di Pesto al Mortaio. Ma devo molto anche ad Alessandra Gennaro, ideatrice della sfida sul web MTC (mtchallenge.it). Sfide mensili tra blogger, su temi riguardanti la cucina che si sono già trasformate in 7 libri (3 editi da Sagep di Genova, 4 da Feltrinelli con il marchio Gribaudo) che mi ha scelta per questo progetto e per il Calendario del Cibo Italiano».
Che progetti hai nel cassetto per il futuro dopo l'ultima affermazione a livello internazionale?
«Ho talmente tanti progetti da portare avanti che fatico a dare delle priorità. Quello più importante adesso è spingere la mia piccola agenzia sui mercati globali, poi ci saranno nuovi libri. Ci sono anche in ponte partnership con aziende importanti, ma ovviamente è ancora tutto top secret».
Se potessi tornare indietro cosa cambieresti del tuo percorso lavorativo?
«Probabilmente nulla. Ogni cosa che ho fatto nella mia vita l’ho fatta con passione e convinzione. Ho sempre cercato di non fare le cose a caso, ho studiato, letto, approfondito i temi che mi interessavano. Ma non ho mai avuto paura di cambiare o di fare scelte radicali. Come decidere nell’età in cui uno comincia a pensare di tirare i remi in barca, di cambiare vita e cominciare da zero».
Non aver paura di cambiare e di fare scelte radicali richiede coraggio e determinazione soprattutto quando l'età comincia ad essere quella delle certezze acquisite. Chissà quali altri traguardi aspettano Sabrina dietro quel Top Secret che ci ha tanto incuriosito».
Antonella Lomonaco
Pubblicato il 26 marzo 2018