L’ “abbraccio” di Certaldo alle vittime del terrorismo. Il ringraziamento del sindaco Cucini ai partecipanti

Si è svolto ieri (giovedì 19 novembre) sera, dalle ore 19, in piazza Boccaccio, il presidio “Insieme, per la pace. (contro ogni terrorismo)”, organizzato dal Comune di Certaldo in collaborazione con tutte le principali associazioni certaldesi, e con Istituto Comprensivo di Certaldo, Prepositura di San Tommaso Apostolo, Istituto Maria Santissima Bambina, Istituto buddista italiano Soka Gakkai di Certaldo, per manifestare la propria vicinanza e solidarietà alle vittime di Parigi e a tutte le vittime del terrorismo e delle guerre

 
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Si è svolto ieri (giovedì 19 novembre) sera, dalle ore 19, in piazza Boccaccio, il presidio “Insieme, per la pace. (contro ogni terrorismo)”, organizzato dal Comune di Certaldo in collaborazione con tutte le principali associazioni certaldesi, e con Istituto Comprensivo di Certaldo, Prepositura di San Tommaso Apostolo, Istituto Maria Santissima Bambina, Istituto buddista italiano Soka Gakkai di Certaldo, per manifestare la propria vicinanza e solidarietà alle vittime di Parigi e a tutte le vittime del terrorismo e delle guerre.

Un momento di riflessione che ha coinvolto tantissimi certaldesi che si sono stretti in Piazza Boccaccio, al centro della quale è stato realizzato con le candele accese il simbolo della pace con al centro la Torre Eiffel, accanto alla quale è stato poi deposto un mazzo di fiori.

Dal parterre del Municipio, hanno poi preso parola i rappresentanti delle istituzioni presenti: il dirigente dell'Istituto Comprensivo, Federico Frati, il proposto don Pierfrancesco Amati , il sindaco della città senegalese di Refane, Djiby Thiaw, che si trova a Certaldo per rinnovare il patto di amicizia tra i due comuni, e il sindaco di Certaldo, Giacomo Cucini.

«Ringrazio tutte le persone che ieri sera si sono radunate in Piazza Boccaccio – dice Giacomo Cucini, sindaco di Certaldo, a commento della manifestazione – per esprimere la propria vicinanza e solidarietà alle vittime di Parigi. Non è facile rappresentare oggi la nostra comunità e dare voce alle paure e ai sentimenti che ci attraversano. Questi attentati sono un attacco all'Europa, ai nostri diritti e sicuramente non dobbiamo lasciarci intimidire. Al tempo stesso siamo coscienti che la situazione geopolitica internazionale è assai complessa e che non esistono facili ricette per mettere fine a questi attacchi e risolvere i problemi che stanno alle origini di questa situazione. Quello che dobbiamo e possiamo fare, a livello locale, è sicuramente ricordarci e ricordare a tutti che le differenze sono alla base della nostra democrazia e dello stato di diritto, e affermare quindi che la compresenza di popolazioni, culture e religioni diverse, deve essere possibile, in Italia e nel mondo. Quello che ci auspichiamo avvenga, a livello più alto, è che si intraprenda una seria e articolata politica di contrasto a questo terrorismo come ad ogni guerra o forma di conflitto armato, un'azione che anzitutto tuteli le popolazioni dall'aggressione e che al tempo stesso lavori, a più livelli e coinvolgendo tutti gli interlocutori, per comprendere e contrastare questo stato di cose. C'è tanto bisogno di azioni concrete, quanto di evitare azioni che non tengano conto della complessità della situazione».

Pubblicato il 20 novembre 2015

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