L’impatto del coronavirus sugli investimenti in Bitcoin
L’emergenza sanitaria a livello mondiale innescata dalla diffusione del coronavirus ha avuto ripercussioni anche sul fronte della finanza e, in modo particolare, sugli investimenti in Bitcoin. Non è un caso che pochi giorni fa la moneta virtuale abbia toccato il valore minimo degli ultimi dieci mesi; in seguito, poi, ha alternato giornate positive a eventi negativi. Una vera e propria altalena, insomma, a dimostrazione di quanto gli investitori abbiano intenzione di individuare delle fondamenta a partire dalle quali ricominciare.
Bitcoin Profit
Nel mondo del trading online delle criptovalute sta acquisendo una rilevanza sempre maggiore il software bitcoin profit, oggetto di una accurata analisi sul sito Forza Trading. Questo programma automatizzato offre a chiunque la possibilità di tradare non solo con i Bitcoin, ma anche con tutte le altre monete virtuali. Il software, in pratica, scansiona i mercati e li esamina allo scopo di identificare occasioni di trading che si possano rivelare fruttuose dal punto di vista economico; a quel punto vengono generati segnali di trading a disposizione di chi abbia intenzione di sfruttarli. Gli utenti possono anche impostare l’esecuzione automatica degli ordini di trading. Per saperne di più, comunque, è sufficiente navigare su forza-trading.com.
Il rialzo del bitcoin
Per quel che riguarda le big, il rialzo di Bitcoin è pari all’8%, mentre quello di Ripple ed ETH tocca il 6%. Molto bene anche Bitcoin Satoshi Vision e Bitcoin Cash, con una crescita dell’11%. Le performance migliori, in ogni caso, sono quelle di Chainlink, che fa registrare un recupero su base giornaliera del 15%. Insomma, i dati tragici di inizio marzo sembrano essere alle spalle. Scesa al diciottesimo posto, Chainlink sta piano piano risalendo la china.
Ingenti volumi su Bitcoin
I volumi investiti su Bitcoin sono decisamente notevoli, con più di due miliardi e mezzo di controvalore in dollari americani che sono stati scambiati sugli exchange più importanti. Il 26 febbraio si è raggiunto il picco del 2020, con volumi per un totale di quasi 3 miliardi di dollari. Il controvalore rispetto allo scorso anno, però, è un po’ più basso, se si prende in considerazione il fatto che il prezzo di Bitcoin si aggirava intorno ai 9mila dollari a ottobre. Il Bitcoin, inoltre, sembra essere sempre più legato all’oro e ai suoi movimenti, in un contesto in cui la pressione riguarda tutti gli asset. L’oro ha messo in evidenza un ribasso del 10%, con le prestazioni peggiori nel corso degli ultimi 3 decenni: l’ennesima conferma di quanto i mercati azionari siano volatili in questo momento.
La volatilità giornaliera
È di quasi il 10% la volatilità giornaliera su base mensile: numeri tanto alti non venivano registrati dalle prime settimane del 2014. Perché sta succedendo questo? La colpa non può che essere attribuita alla paura che sta caratterizzando le ultime settimane, con l’irrazionalità che condiziona e aggredisce i movimenti. Tanto per le monete virtuali quanto per i mercati azionari, in ogni caso, ci si aspetta che le oscillazioni si stabilizzino, mentre l’indice di fear & greed raggiunge livelli che non erano mai stati così bassi negli ultimi 7 mesi.
Le quotazioni di Bitcoin
Le quotazioni di Bitcoin al momento oscillano tra i 4.500 dollari e i 5.500 dollari. Si tratta di un livello in corrispondenza del quale si potrebbe assistere a un consolidamento dei prezzi. Per quel che riguarda le altre criptovalute, infine, Ethereum è andato al di sotto dei 90 dollari, e cioè oltre i minimi che erano stati registrati nel mese di dicembre del 2018. Se la prima parte del trimestre aveva evidenziato un trend rialzista, tale tendenza è stata neutralizzata dagli avvenimenti delle ultime settimane.
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Pubblicato il 30 marzo 2020