La casa dei bambini nel nome di Vincenzo Corti, una storia lunga 134 anni
L'edificio storico, diretto dalla Fondazione Vincenzo Corti, si prepara alla riapertura a settembre
Assicurare una minestra calda a tutti, offrire spazi e occasioni di gioco e apprendimento in modo che nessuno potesse restare indietro. Era la volontà, che presto si tradusse in azione concreta e patrimonio collettivo, di un uomo sensibile ai bisogni, di un noto mecenate tavarnellino di cui ancora, a distanza di 134 anni, la magnanimità e la responsabilità verso la propria comunità si legano alle funzioni sociali di una delle sue ‘creature’ più longeve e vitali: la casa dei bambini.
E’ l’asilo Vincenzo Corti, edificio dedicato all’istruzione tra i più storici della Toscana, che aprì ufficialmente le porte alle famiglie di Tavarnelle nel 1884, quando l’istituzione della legislazione scolastica italiana, che vide la luce nel 1856 con la legge Casati, non aveva ancora raggiunto la campagna fiorentina. Nel piccolo comune chiantigiano fu l’impegno civico di Vincenzo Corti a lasciare il segno con una consistente elargizione che è diventata negli anni una vera e propria istituzione culturale assolvendo al compito di sostenere le famiglie e offrendo percorsi educativi per la prima infanzia che hanno allevato intere generazioni. Un esempio di cultura solidale che la comunità di Barberino Tavarnelle continua ad ereditare grazie alla rete di volontari della Fondazione Vincenzo Corti, oggi presieduta da Piero Bandini.
“E’ una scuola per l’infanzia che si pone l’obiettivo di portare avanti la missione con cui è nata – dichiara il neopresidente – andare incontro alle esigenze delle famiglie offrendo l’opportunità di un tempo scuola esteso e di ai bambini un cammino di crescita nel rispetto della qualità didattica che si arricchisce da quest’anno dell’insegnamento multilingue, inglese e spagnolo”. La scuola, in attesa delle linee guida del governo in vista della riapertura della scuola a settembre, può accogliere fino ad un massimo di 60 bambini e si compone di 3 grandi aule, un refettorio e un’ampia area esterna. L’offerta formativa che si arricchisce di un programma di attività motoria, musica, laboratori e uscite esterne, è garantita da quattro insegnanti, Angela Croci, Francesca Coli, Elena Marchi e Suor Valsamma che opera nell’asilo Vincenzo Corti da 17 anni.
“Nel dopo Covid siamo riusciti ad organizzare un programma esteso di centri estivi - aggiunge il presidente Bandini - che ha coinvolto una ventina di bambini”. Stretta la collaborazione con il Comune di Barberino Tavarnelle che lavora insieme alla Parrocchia perché l’istituto possa rispondere alle esigenze delle famiglie integrandosi all’offerta formativa dell’Istituto comprensivo Don Milani e con il gruppo dei genitori che periodicamente allestisce iniziative ed eventi a supporto dell’attività didattica dell’asilo. La Fondazione Asilo Corti è composta da Piero Bianchini, Pietro Bittau, Maria Grazia Semplici, Valerio Pampaloni, Luca Galetti, in qualità, quest’ultimo, di rappresentante dei genitori. “La tradizione continua – dice il sindaco David Baroncelli – e l’impegno di Vincenzo Corti si tramanda e mette radici nel nostro territorio, il gruppo di volontari che fa rete intorno a questa importante realtà è un modello di cultura della partecipazione attiva e consapevole alla vita di comunità, un esempio che continua ad insegnare i valori della reciprocità e della responsabilità ai bambini, come agli adulti”.
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Pubblicato il 18 luglio 2020