La comunità di San Casciano aveva portato in salvo lo scorso marzo Milana
La bambina ucraina, affetta da una malattia genetica 'Cri du Chat', ha fatto visita alla comunità che l’aveva portata in salvo lo scorso marzo
San Casciano allarga cuore e braccia per ospitare Milana.
Un’accoglienza calorosa è stata riservata alla bambina ucraina di 4 anni, colpita dalla patologia genetica Cri du Chat, giunta in visita nel comune chiantigiano insieme alla famiglia. Milana Demchenco ha un legame speciale con la comunità di San Casciano. Lo scorso marzo alcuni volontari dell’associazione A.B.C. Bambini Cri du Chat, che ha sede proprio a San Casciano, partirono per recuperare lei, la mamma Olena Bachynska e la sorella Adele Demichenco, in fuga dalla guerra in Ucraina, sul confine polacco.
Sono stati alcuni volontari A.B.C. Bambini Cri du Chat, Sandra Giani, Elisabetta Resti e Carmelo Sciarrabone, ad aver intrapreso un lungo viaggio per salvare Milana e la sua famiglia e portarli in Emilia Romagna dove, dal loro arrivo, risiedono per le cure necessarie destinata alla bimba. Grazie all’associazione, infatti la piccola è stata inserita nell’ambito di una rete sanitaria e sociale che la assiste sotto il profilo medico e ne segue ogni fase legata alla patologia. Il viaggio era stato allestito con il supporto del Comune, delle associazioni locali, della Festa del Volontariato sancascianese e dei commercianti.
Alcuni mesi fa, tramite il supporto e l’impegno di A.B.C. anche il padre Sasha Demchenco, che era rimasto a disposizione del governo ucraino per il conflitto in corso, aveva potuto raggiungere la sua famiglia in Italia. “Siamo felici di aver riabbracciato Milana e la sua famiglia riunita a San Casciano, nel nostro territorio da dove tutta la relazione di affetto e sostegno è partita - dichiara Maura Masini, presidente dell’associazione A.B.C Bambini Cri du Chat - la famiglia fa parte dell’associazione dal 2019 e richiese di partecipare al Raduno internazionale delle famiglie Cri du Chat già nel 2021 ma alla frontiera ucraina gli negarono la possibilità di uscire dal paese, siamo contenti inoltre di constatare che la bambina, da quando risiede in Italia, ha compiuto enormi progressi, sta bene, è serena, avvolta dall’amore della famiglia che si sente al sicuro e circondata dalle attenzioni di tutto il team medico-scientifico di cui l’associazione si avvale dal punto di vista della ricerca e del sostegno offerto alle famiglie”.
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Pubblicato il 31 luglio 2022