La lavanda: la valle dei profumi e dei colori in Toscana
Il merito è di un gruppo di imprenditori agricoli che hanno lavorato all'idea di dare vita alla valle dei profumi e dei colori nelle colline pisane, trasformando il paesaggio in uno splendido e colorato luogo di attrazione e di riflessione
Non è solo una passione che può diventare un’attività, ma è anche gusto per la bellezza e arte nel disegnare un paesaggio. Sì perché la lavanda è una ricercata pianta officinale con proprietà positive per il benessere, è una pianta ornamentale che abbellisce ambienti esterni e oggetti, è duttile all’impiego di una moltitudine di cose, che vanno dai saponi, alle buste di aromatizzazione ambiente, pregiato miele, tisane e tante altre ancora.
In tempi relativamente recenti si sta diffondendo in maniera più consistente anche in Toscana, ne è esempio Santa Luce, dove la sua coltivazione ha dato oltretutto lustro turistico al paese.
Sembra di essere in Provenza ed invece siamo in Toscana, precisamente tra Santa Luce e Orciano Pisano in provincia di Pisa.
Il merito è di un gruppo di imprenditori agricoli che hanno lavorato all’idea di dare vita alla valle dei profumi e dei colori nelle colline pisane, trasformando il paesaggio in uno splendido e colorato luogo di attrazione e di riflessione, dove vivere un’esperienza diversa, nel rispetto dell’ambiente.
In questi giorni e all’incirca fino a metà luglio si possono ammirare sterminate distese viola, che se visitate al tramonto colpiscono la vista ancora di più con la complicità del contrasto dei colori arancioni e gialli del sole calante.
Con queste coltivazioni l’orizzonte assume vivaci panorami, che vanno dall’oro del grano, al giallo intenso dei girasoli, al viola della lavanda, insomma un “dipinto” a cielo aperto.
Grazie al clima favorevole cresce bene nelle zone mediterranee, la lavanda si accontenta di poca acqua, sta bene in zone soleggiate e ventilate.
Facendo una passeggiata in mezzo ai filari di lavanda si viene pervasi da un intenso gradevole profumo, tra circa due settimane verrà poi raccolta, a mano.
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Pubblicato il 30 giugno 2020