La poggibonsese Elisa Poggiali racconta il suo primo romanzo

''Mi farò terra e paese e sarò seme nel vento'' è andato esaurito ed ha ricevuto le recensioni entusiaste di molti lettori; ma come è nata l'idea di scriverlo? Ne abbiamo parlato con l'autrice

 ELISA POGGIALI
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“Mi farò terra e paese e sarò seme nel vento”. Questo è il titolo del primo romanzo di Elisa Poggiali che attraverso la scrittura di questo testo ha voluto rendere omaggio alla propria terra e al mondo dell'imprenditoria imprenditoriale poggibonsese. Di questo e molto altro abbiamo parlato con l’autrice.

Come ha iniziato a scrivere? 

"I primi capitoli sono nati per gioco con mia figlia, volevamo scrivere due racconti, ognuna il suo. Lei ne ha scritto uno e lo ha mandato alla maestra, io per farle compagnia e per supporto ho scritto qualche pagina. L'idea era di raccontare un periodo storico e di una generazione di imprenditori che in Valdelsa e, in particolare a Poggibonsi, hanno fatto la storia economica di questo paese. Di raccontare attraverso la vita di uno di loro e i suoi amici, gli imprenditori di allora, il boom economico e la successiva crisi. Le salite e le discese e il loro modo di essere e di affrontarle. I legami forti che si sono creati tra loro, perché hanno condiviso la stessa sorte, le stesse difficoltà e gli anni dei successi. E questi legami hanno consentito di nascere a molte imprese e di supportarsi nella crisi".

Insomma, un romanzo su questa comunità, un omaggio a Poggibonsi e alla terra di Val d’Elsa

"Si, un omaggio a quegli imprenditori prima di tutto e poi alla comunità e al contesto in cui sono nati e si sono formati. Perché in quello che erano, nella forza dei legami che hanno saputo intessere e nella capacità di creare e condividere sono stati unici. E non potevo raccontare chi erano senza però raccontare il periodo in cui si erano formati, l'aria che avevano respirato. Ovvero il periodo della guerra e della ripresa dopo la guerra. Un omaggio alla mia comunità, e a questo pezzo di storia così importante per determinare quello che si era e quello che siamo oggi. Una volta sviluppata questa parte tutto il resto è venuto di conseguenza. E fluidamente. Un romanzo nato per gioco, e proseguito per divertimento. Ma un'esperienza unica perché nella vita mi occupo di imprese e non è il mio mestiere scrivere".

Ci racconta qualche cosa del protagonista?

"Un romanzo che racconta di un uomo ironico, dai molti talenti e capacità, che crede nell'amicizia e nella possibilità di ritrovare sempre nelle difficoltà la forza e la voglia di reinventare se stessi mantenendo quello che siamo. Un uomo che ha un profondo orgoglio per le proprie radici e che scopre che la leggerezza è ancor meglio dell'ironia e, diventando anziano, cerca di dare due dritte ai nipoti per affrontare la vita: radici e leggerezza. Nulla di più. O forse anche di più ma va letto tra le righe di questo romanzo come ha detto Giovanni Iozzi, scrittore colligiano, nella sua postfazione. Un messaggio d'amore, da trovare in tutte le righe. Un messaggio di leggerezza, anche nel modo di vivere, perché si devono lasciare impronte su questa terra, ma solo nella mente di chi ci ama. La prefazione del libro è stata curata da Mauro Minghi, uno tra i primi lettori, che ne è rimasto affascinato che lo definisce cinematografico. Il romanzo è andato esaurito ma non è esclusa una ristampa".


Elisa Poggiali è nata a Poggibonsi, qui vive con marito e due figli, ha una laurea in ingegneria e una passione per le materie tecnologiche e per l'ecologia. Ma anche per la comunicazione e per la scrittura: passa negli anni dalla redazione di articoli di divulgazione scientifica a questa prima esperienza di romanzo. Dal 2017 ha ricevuto il riconoscimento di inclusione nel database nazionale di donne Esperte nelle materie S.T.E.M. - Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica - 100Esperte.it; un progetto di valorizzazione delle donne esperte in questi ambiti che incrementa la loro partecipazione sui media. Da lettrice ama sia i romanzi storici che i testi scientifici. Innamorata dei luoghi delle sue origini, del suo paese, della Val d'Elsa e della Toscana, tratta e ripercorre nel tempo la storia, le vicende e i sentimenti della sua comunità, attraverso la figura di un uomo che vi è vissuto senza lasciare troppe impronte.

Stefano Calvani 

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Pubblicato il 8 giugno 2022

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