La resa dei conti sul caso Le Vigne. Il sindaco Piero Pii: «Una ferita per Casole»
«Siamo consapevoli di essere di fronte a un passaggio molto complesso per l’Amministrazione di Casole», ha detto Pii, che ha subito chiarito che, della cifra sopra citata, un milione è coperto dall'assicurazione. «Chiederemo – ha aggiunto - la sospensione della procedura civile e poi faremo valere le nostre ragioni. Siamo attrezzati per affrontare questa questione, dimostreremo che c’è un dolo reale intenzionale della società che ha realizzato il progetto. Consideriamo questa sentenza civile sbagliata e daremo battaglia dove la legge ci consente: in Corte d’Appello ma anche in Cassazione se necessario
Si è tenuta lunedì scorso, il 6 novembre 2017, al Centro Congressi di Casole d’Elsa un’importante assemblea pubblica, indetta dall’Amministrazione comunale a seguito della sentenza con cui il Comune è condannato in primo grado al risarcimento di un milione e 600mila euro per Le Vigne. La sala era piena. A relazionare ai presenti i provvedimenti che verranno intrapresi, c’era il primo cittadino Piero Pii, affiancato dal vice sindaco Andrea Pieragnoli e dall’assessore al Bilancio e Finanze Stefano Grassini. Tra poche settimane l’Amministrazione approverà la procedura di demolizione, ordinata dal Tribunale ma finora mai eseguita.
Le prossime mosse del Comune. «Siamo consapevoli di essere di fronte a un passaggio molto complesso per l’Amministrazione di Casole», ha detto Pii, che ha subito chiarito che, della cifra sopra citata, un milione è coperto dall’assicurazione. «Chiederemo – ha aggiunto - la sospensione della procedura civile e poi faremo valere le nostre ragioni. Siamo attrezzati per affrontare questa questione, dimostreremo che c’è un dolo reale intenzionale della società che ha realizzato il progetto. Consideriamo questa sentenza civile sbagliata e daremo battaglia dove la legge ci consente: in Corte d’Appello ma anche in Cassazione se necessario. Il più grande valore che abbiamo a disposizione è l’ambiente. E’ una ricchezza, anche se non produce nulla. Le Vigne è una ferita per Casole».
Chi paga? Fin dai primi interventi è apparsa immediatamente chiara la preoccupazione che abitava i pensieri di molti. Come intende l’Amministrazione provvedere al risarcimento di 600mila euro? Quali conseguenze ci saranno per gli abitanti di Casole? In altre parole, pagano i cittadini con le proprie tasche? «E’ chiaro che lavoreremo per organizzarci, nel caso in cui il Comune dovrà essere condannato, senza gravare sui cittadini», è stata la risposta secca di Piero Pii. Ma non è ancora dato sapere come.
La resa dei conti. La riunione dell’altra sera ha rappresentato una sorta di resa dei conti. Il caso Le Vigne, così come quello di San Severo e Pietralata, aveva scatenato, ormai dieci anni fa, un acceso dibattito dopo le denunce delle associazione ambientaliste che allora erano state accusate di “sciacallaggio politico”. La sentenza di oggi, alla quale dobbiamo attenerci almeno fino a una nuova sentenza, dà loro ragione parlando chiaramente di lavori abusivi basati su autorizzazioni illegittime. Al di là del torto e della ragione, è a quelle denunce che va il merito di aver costruito una comunità più attenta alla tutela e alla salvaguardia del territorio. Lo dimostrano, solo per fare alcuni esempi, l'esito del referendum per la geotermia di tre anni fa, la bocciatura del progetto della centrale a biomasse, le tante lamentele sulle trivellazioni della Magma Energy.
Alessandra Angioletti
Pubblicato il 13 novembre 2017