La Riserva Naturale di Castelvecchio «terra di nessuno». La denuncia su Facebook

«Voglio far conoscere a tutti alcune situazioni fuori dalla legge alle quali ho assistito durante l'escursione». Così Federico, una delle guide ambientali escursionistiche di Tuscany Walking Guides, all'indomani dell'iniziativa organizzata domenica 4 novembre alla Riserva Naturale di Castelvecchio, nel comune di San Gimignano, denuncia la mancanza di rispetto di uno dei luoghi più significativi del nostro territorio. Si tratta infatti di un'area molto particolare, che comprende le rovine di un'importante roccaforte medievale e con caratteristiche non comuni per quanto riguarda fauna e vegetazione

 
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«Voglio far conoscere a tutti alcune situazioni fuori dalla legge alle quali ho assistito durante l'escursione». Così Federico, una delle guide ambientali escursionistiche di Tuscany Walking Guides, all'indomani dell'iniziativa organizzata domenica 4 novembre alla Riserva Naturale di Castelvecchio, nel comune di San Gimignano, denuncia la mancanza di rispetto di uno dei luoghi più significativi del nostro territorio. Si tratta infatti di un'area molto particolare, che comprende le rovine di un'importante roccaforte medievale e con caratteristiche non comuni per quanto riguarda fauna e vegetazione.

«Di buona mattina - scrive in un post su Facebook - quattro ragazzi in sella alle moto da cross si sono addentrati nei sentieri della Riserva attraversandola, violando oltre al divieto di accesso ai mezzi a motore anche la quiete del bosco, inquinando inoltre l'aria a causa dei gas di scarico e sciupando il sentiero con le impronte delle loro ruote. Poi abbiamo trovato una signora che camminava giuliva nel sentiero con il proprio cagnolino, senza il guinzaglio, violando, di nuovo, il divieto di introdurre cani senza guinzaglio. Non dimenticandoci delle ciotole per "appastare" gli ungulati messi chissà da chi prima della riserva e la battuta di caccia che si è svolta nel pomeriggio a ridosso (almeno a ridosso, spero) della riserva e che ci ha allietato le orecchie per un paio d'ore buone, con urla, latrati di cani e fucilate, abbiamo incontrato un ragazzo in compagnia di una ragazza. Nulla di male, se non li avessimo incontrati all'ora di pranzo all'interno dell'area archeologica delle rovine di Castelvecchio senza autorizzazione per accedervi (vietato) con un fuoco acceso (vietato) e per di più stavano bruciando delle plastiche (vietato oltre che idiota) "per non riportare indietro la roba unta nello zaino" (semicit.)».

«Ho provato la frustrazione di non poter fare nulla se non "richiamare", chiunque abbia incontrato, a non infrangere la legge - continua Federico -  La Riserva Naturale di Castelvecchio era terra di nessuno. Nessuno che controllasse, nessuno che sanzionasse, nessuno che proteggesse. [...] Esiste un enorme lavoro culturale da fare con la popolazione. A scanso di equivoci i signori suddetti erano tutti bianchissimi e toscanissimi e nessuno di loro mi è parso invero di non essere padrone a casa propria, con l'unica postilla che casa propria in quel momento era distante culturalmente anni luce da quel bosco». Dopo aver pubblicato sui social la sua testimonianza, si è impegnato a denunciare quanto accaduto alla Regione Toscana e gli altri enti preposti, ma non ha ancora ricevuto risposta.

Pubblicato il 11 novembre 2018

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