La Russia invade l'Ucraina: bisogna fare presto per fermare la guerra di Putin
Al mattino presto Putin ha iniziato la sua campagna militare per destabilizzare le possibilità di difesa dell'esercito ucraino
Prima l'attacco informatico DDOS di ieri ai siti del governo poi la campagna militare russa che ha attaccato l’Ucraina con tutto l’arsenale tecnologico in mano a Mosca. Missili cruise che distruggono gli arsenali militari, i tank che avanzano su tre fronti e poi ancora le esplosioni avvertite anche nella capitale Kiev, oltre a Kharkiv e Odessa. Insomma, un vero e proprio attacco su vasta scala per minare la capacità di difesa Ucraina. Questo quanto è successo stamattina presto intorno alle 4.00, dopo che Putin aveva parlato alla Russia dicendo di voler agire per denazificare e smilitarizzare l’Ucraina, di non mettere in campo una guerra ma un’operazione militare speciale. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia; allo stesso modo anche le parole possono ingannare ma i fatti ci sono stati e, ahimè, ci saranno in maniera ancor più massiccia anche nelle prossime ore.
Così è iniziata l’invasione dell’Ucraina. Il Cremlino riconosce il Donbass, invia truppe per “garantire la pace” e poi a distanza di una manciata di giorni promuove una campagna militare per disinnescare la capacità di difesa ucraina, quella ‘smilitarizzazione’ a cui Putin ha fatto riferimento anche stanotte.
È saltato il banco: l’Occidente si sveglia in guerra, l’Europa cova un conflitto nel proprio ventre. Tutto accade cm amara memoria dell’URSS, di tutti i totalitarismi che dicevano di combattere in nome della libertà mentre invece... historia magistra vitae.
Non c’è tempo da perdere. Mentre l’Europa riflette ancora su quali sanzioni scagliare contro gli oligarchi russi Zelensky chiede aiuto a Biden e la NATO rafforza i propri apparati militari sui confini dei territori membri. I TG aprono con i prezzi di petrolio e gas alle stelle, le borse che affondano, i bimbi ucraini che vengono addestrati a riconoscere ordigni esplosivi e bombe. A strisciare con il viso appiccicato a terra. Come in trincea.
Bisogna fare presto per fermare la Guerra di Putin. Ma è tardi, sempre più tardi.
Stefano Calvani
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Pubblicato il 24 febbraio 2022