L'Asl Toscana sud est celebra i 30 anni del 118 con una settimana di mobilitazione
Mandò, direttore dipartimento Emergenza/Urgenza: ''Un servizio di alta specializzazione in continua evoluzione. La nostra azienda modello di organizzazione e operatività a livello nazionale''
Il servizio 118 compie 30 anni. In programma una settimana di celebrazioni anche nell’Asl Toscana sud est, partita con la partecipazione di tantissimi operatori a Roma, domenica 20 marzo, alla manifestazione nazionale con la sfilata lungo via delle Conciliazione. Il servizio è nato il 27 marzo 1992 quando, con Decreto dell’allora Presidente della Repubblica, veniva istituito il sistema di emergenza territoriale 118. In queste tre decadi il 118, grazie anche a tecnologie all’avanguardia, è diventato sempre più innovativo. Ad Arezzo e a Grosseto per celebrare questo importante compleanno si sono svolti due flash mob davanti alle strutture ospedaliere.
Quando si dice 118, si dice sicurezza, tempestività, professionalità, competenza e lavoro di squadra, caratteristiche che hanno fatto la differenza in tutti questi anni e hanno permesso di salvare tante vite. Un servizio che solo nel 2021 nel territorio della Asl Toscana sud est, con le centrali di Siena - Grosseto e quella di Arezzo, ha gestito quasi 107mila chiamate di emergenza mentre sono stati 936 gli interventi dell’elisoccorso Pegaso 2. Per quanto riguarda la presenza sul territorio in provincia di Siena, operano in Centrale tutti i giorni per 24 ore cinque postazioni per gli infermieri che ricevono le chiamate, una per il medico di Centrale, una per l’infermiere master, due per gli operatori tecnici di gestione mezzi; per dodici ore tre postazioni per gli operatori tecnici della Centrale di 2° livello. Sul territorio operano, sempre H/24 e in stretta sinergia con la Centrale operativa, dieci postazioni medicalizzate e due postazioni infermieristiche. A supporto una rete di ambulanze messe a disposizione dalle associazioni di volontariato e dalla Croce Rossa Italiana. Attività importante alla quale si dedica il sistema 118 è quella relativa alla gestione delle maxiemergenze e degli eventi con grande afflusso di pubblico, come il Palio di Siena o gli eventi sportivi e culturali.
“In questi anni il servizio emergenza della nostra Azienda - dichiara Massimo Mandò direttore del Dipartimento Emergenza/Urgenza della Asl Toscana sud est - è diventato uno settori ad alta specializzazione per l’azienda sanitaria. La nostra organizzazione è modello a livella nazionale.
Medici, infermieri e volontari lavorano fianco a fianco con grande intesa e i risultati si vedono. Abbiamo una rete di intervento capillare in grado di intervenire in pochi minuti in tutte le zone, anche le più distanti. Vorrei anche evidenziare il grande sforzo fatto per il potenziamento tecnologico e sulla preparazione degli operatori. Penso alle innovazioni che abbiamo introdotto con ecografi portatili, trasfusioni a bordo dell’elisoccorso, diagnostica a distanza e molto altro. I due anni di pandemia ci hanno insegnato molto e ne faremo tesoro: una grande esperienza sul campo ed un rapporto ospedale-territorio fondamentale per il buon funzionamento dell’assistenza e la cura delle persone. Il futuro della sanità si gioca proprio in questo binomio tra presidi ospedalieri e assistenza territoriale”.
Il direttore della Centrale operativa 118 Siena-Grosseto dice Giuseppe Panzardi: “Il trentennale del 118 cade in un momento di grande evoluzione dei sistemi di emergenza sanitaria territoriale, la cui sempre maggiore organizzazione a rete con le strutture ospedaliere del proprio territorio annulla le differenze nel soccorso dovute alla distanza dai centri ospedalieri. Questo, unito alle importanti innovazioni tecnologiche e all’utilizzo di device ed elettromedicali sempre più performanti, garantisce all’organizzazione del sistema, medici, infermieri, operatori tecnici e soccorritori-volontari, di operare con tempestività e qualità negli interventi di soccorso, per dare risposta ai cittadini che esprimono un bisogno acuto di salute e che vengono a trovarsi in una situazione di particolare vulnerabilità. Tutto questo si inquadra nell’ottica dipartimentale, che consente una integrazione virtuosa della fase preospedaliera e ospedaliera, creando percorsi condivisi territorio-ospedale (si pensi alla grande importanza dei percorsi per le patologie tempo-dipendenti) e permette di fronteggiare tutte le situazioni di emergenza, fino alle più gravi ed impegnative, come quelle ad alta complessità come le maxiemergenze”.
“In questi anni abbiamo assistito a una evoluzione significativa dell’uso dell’elicottero sia culturale che professionale che ha portato il servizio a diventare un elemento di eccellenza - spiega Stefano Barbadori direttore dell’Elisoccorso dell’Asl Toscana sud est - questo grazie all’impegno costante del personale del sistema di emergenza - urgenza insieme a quello dell’Azienda, che ha sempre creduto in questo progetto. Abbiamo aumentato costantemente i nostri interventi nel corso degli anni - prosegue - soprattutto per quanto riguarda i voli notturni grazie ai visori NVG (Night Vision Googles), tecnologia che permette all'operatore dell’elicottero di atterrare di notte, anche su superfici non illuminate. Inoltre l’operatività diagnostica e sanitaria a bordo è cresciuta esponenzialmente: possiamo effettuare trasfusioni, ecografie, emogasanalisi e anche la ventilazione per i pazienti più gravi. In pratica - conclude Barbadori - il Pegaso 2 è un piccolo ospedale che può arrivare in tempi brevissimi in ogni luogo del territorio e in grado di rispondere sempre meglio alle domande di salute che quotidianamente i cittadini ci pongono”.
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Pubblicato il 23 marzo 2022