Lavori di ammodernamento all’eliporto: superficie di atterraggio e decollo di Pegaso momentaneamente spostata
Servizio attivo dal primo marzo grazie ad un protocollo d’intesa firmato da Azienda ospedaliero-universitaria Senese, Azienda Usl Toscana Sud-Est e 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, con il coordinamento della Prefettura
Momentaneo spostamento della superficie di atterraggio e decollo dell’elisoccorso Pegaso che, da domenica 1 marzo, sarà situata all’interno della caserma del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore” di Siena, in Piazza Amendola. La decisione, necessaria per permettere i lavori di adeguamento e ammodernamento dell’eliporto del policlinico Santa Maria alle Scotte, che dureranno circa un mese, è stata presa grazie ad un protocollo d’intesa firmato da Azienda ospedaliero-universitaria Senese, Azienda Usl Toscana Sud-Est ed il 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, con il coordinamento della Prefettura di Siena.
«Ringrazio le Istituzioni per la consueta e proficua collaborazione - commenta il direttore generale dell’Aou Senese Valtere Giovannini -: la loro vicinanza e il loro prezioso supporto ci permetteranno di garantire piena operatività per i servizi di emergenza-urgenza del nostro ospedale. I lavori per la nostra area d’atterraggio verranno fatti nel mese di marzo, con una situazione meteorologica presumibilmente più favorevole. Grazie alla disponibilità del Prefetto di Siena, il dottor Armando Gradone, del comandante del 186° reggimento Folgore, Colonnello Federico Bernacca, del direttore generale dell’Azienda Usl Toscana Sud-Est, Antonio D’Urso, e del direttore del Dipartimento di Emergenza-Urgenza dell’Ausl Toscana Sud-Est, Massimo Mandò, abbiamo avviato una collaborazione importantissima - conclude Giovannini - finalizzata a un servizio indispensabile per tutti gli utenti dell’area vasta».
All’interno del protocollo d’intesa sono specificate anche le modalità logistiche di presa in carico dei pazienti che vedrà protagonisti diversi attori: 118, militari della Folgore e Aou Senese, sempre connessi tra loro in uno stretto sistema di comunicazione e trasporto tale da rendere quanto più veloce e efficace l’arrivo in ospedale.
Pubblicato il 29 febbraio 2020