Lavoro, Confesercenti: ''E' collasso per gli indipendenti, crollano lavoratrici''
Le normative a protezione del lavoro hanno funzionato nei confronti dei dipendenti, mentre sul versante dei piccoli imprenditori i soli ristori, non sono bastati
Ristori non bastano, ora interventi mirati per piccole imprese e politiche attive per occupazione.
I dati odierni sull’occupazione fotografano l’impatto della pandemia sul mercato del lavoro, con il collasso dei lavoratori indipendenti. A sottolinearlo è l‘Ufficio economico Confesercenti commentando i dati sul lavoro di dicembre diffusi oggi da Istat.
Analizzando innanzitutto, il solo dato di dicembre - che rileva purtroppo il ritorno del segno meno - l’Istituto di Statistica usa un eufemismo neutrale per indicare che il calo di 101mila occupati rispetto al mese di novembre ‘è concentrato sulle donne’ (-99mila) ma ‘riguarda dipendenti e indipendenti’: in realtà il numero di indipendenti mancante è pari a circa l’80%, ovvero 79mila unità in meno ed il calo riguarda le donne per quasi il totale e gli indipendenti (anzi, presumibilmente, le lavoratrici indipendenti).
Se facciamo un bilancio a partire dall’inizio della pandemia, a marzo, possiamo osservare come in Italia - nonostante le lievi oscillazioni al rialzo dell’estate - il bilancio finale per i lavoratori indipendenti ed il loro familiari coadiuvanti sia oltremodo preoccupante: -173mila occupati, il 3,2% in meno, contro lo 0,1% dei lavoratori dipendenti nel complesso.
Le normative a protezione del lavoro hanno perciò funzionato - come era logico attendersi - nei confronti dei dipendenti delle imprese, mentre sul versante dei piccoli imprenditori i soli ristori, con tutta evidenza, non sono bastati ad impedire l’emorragia.
La crisi economica innescata dalla pandemia si è abbattuta con particolare forza sulle attività di minori dimensioni e su turismo, commercio e ristorazione e, proprio per la natura concentrata della recessione, è fondamentale per le micro e piccole imprese ricevere maggiore attenzione, con interventi mirati attivati dalle risorse del Recovery Plan per questi settori fortemente danneggiati. Diversamente, il rischio concreto di una permanente distruzione del potenziale produttivo sarà realtà, con un danno incalcolabile per il tessuto economico e sociale del nostro Paese.
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Pubblicato il 1 febbraio 2021