Le vie degli innamorati in Valdelsa
I casi valdelsani di una toponomastica degli innamorati
La Toponomastica è una scienza seria. Toponomastica deriva dalle parole greche tópos, ovvero luogo e ónoma, cioè nome. È la parte della linguistica che si occupa dell'insieme dei nomi attribuiti alle entità geografiche e si dedica al loro studio per approfondirne le modalità di formazione e diffusione sul piano geografico e storico. Un luogo prende quindi un determinato nome perché c’è un’attinenza con quanto veniva svolto in quella determinata area.
L’esempio più celebre è il Museo del Louvre, si chiama così, infatti, perché Louvre deriva dal latino lupara, cioè "luogo abitato dai lupi".
Caso sicuramente più esilarante è la Piazza della Passera a Firenze citata anche dal menestrello fiorentino Riccardo Marasco in “Teresina”. Riguardo alle origini del toponimo, una versione curiosa fa riferimento alla presenza in loco di un'antica e rinomata casa di tolleranza. Va detto che questo non è l'unico toponimo "sconveniente" dello stradario fiorentino, basti pensare a Via dell'Amorino (un tempo strada di case di tolleranza), Via delle Belle Donne, Via delle Serve Smarrite (oggi Via del Parlagio) e Via Vergognosa (oggi Via Borgognona, anch'essa sede un tempo di alcuni postriboli).
Nomi irriverenti, particolari e di questa tipologia non sono nuovi neanche in Valdelsa, basti pensare che sono molti i luoghi che prendono un nome attinente alla sfera amorosa e/o sessuale, nomi ben più delicati, relativi a fidanzamenti ed amori dolci, distanti dai casi fiorentini.
A Casole ad esempio esiste il Podere le Scopaie, il podere Scopeto, ma anche Piazzetta degli Innamorati, Podere la Ficarella e Via dell'Amore.
Quest’ultima presente anche a Colle di Val d’Elsa insieme all’ormai storico Poggio del Pisellino (nella foto seguente).
Lodovico Andreucci
Potrebbe interessarti anche: San Gimignano protagonista del film ''Gabriel's Rapture'' di Tosca Musk
Torna alla home page di Valdelsa.net per leggere altre notizie
Pubblicato il 17 marzo 2021