Le vigilesse Giuseppina Cerbone e Nila Paolini in pensione, il saluto della sindaca

Due donne, due storie di impegno e passione per il lavoro svolto per tanti anni al servizio della comunità empolese

 EMPOLI
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Giuseppina Cerbone e Nila Paolini sono andate in pensione dopo ‘una storia lunga una vita’ in servizio al Comando territoriale di polizia municipale di Empoli. Due vigilesse che hanno portato la ‘divisa’ con impegno e passione per il lavoro, a servizio della comunità empolese.
Nei giorni scorsi, sono state ricevute dalla sindaca di Empoli che le ha salutate e ringraziate per lo spirito di abnegazione che hanno dimostrato in tutti questi anni, portando avanti, ogni giorno, la loro missione come agenti di polizia municipale, sempre attente ai bisogni dei cittadini, facendoli sentire al sicuro, con spirito di accoglienza e ascolto.

Giuseppina Cerbone, emiliana, inizia il suo percorso nella pubblica amministrazione come amministrativa e, dal 1983, entra nella polizia municipale. Partecipando ad alcune mobilità arriva da Castenaso, in provincia di Bologna, in Toscana. Comincia al Comando territoriale di polizia municipale di Empoli, successivamente distaccata alla sezione di polizia giudiziaria della polizia municipale della Procura di Firenze. Rientrata al Comando empolese si dedica sia alla polizia giudiziaria che alla vigilanza edilizia. Dal 2019 si occupa dell'ufficio servizi dell’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa e del comando territoriale ma anche di edilizia.
«Adesso - racconta - farò la nonna a tempo pieno, ho due nipoti, ma riuscirò anche a dedicarmi ai miei hobby come la palestra e le belle passeggiate. Il lavoro già mi manca - continua Giuseppina - perché se svolto con dedizione non può non mancare dopo una vita trascorsa in ‘divisa’. Nel nostro lavoro, lo spirito di squadra è fondamentale, senza quello non sarebbe possibile essere un’agente a servizio della comunità. Onestà, dedizione e sacrificio sono le basi della nostra missione».
Prima di salutare, Giuseppina rivolge un pensiero ai giovani: «Mi auguro che i ‘nuovi’ svolgano questo lavoro con umiltà per comprenderne lo spirito». Ha ricevuto anche il ‘Premio Nazionale’ di Legambiente insieme ad altri colleghi dell’Unione dei Comuni del Circondario dell’Empolese Valdelsa, per una maxi indagine sul ritrovamento di rifiuti pericolosi smaltiti dalle concerie.

Accanto a lei, Nila Paolini, una delle prime donne entrate al Comando di Empoli dal concorso del 1981. Empolese doc, nata in via Ridolfi, Nila, insieme all’altra sua collega Patrizia Sordi, è stata una vigilessa amata da tutti.
«Sono stata accolta dalla comunità fin da subito con occhio benevolo - spiega - partita dalla gavetta prestando servizio nei punti ‘caldi’ della città, ho fatto turni per le partite di calcio e, essendo madre di due figli maschi, con sacrificio c’è stato bisogno di una solida organizzazione familiare e non è stato sempre facile, ma possibile. Ho lavorato svolgendo una missione. Andare a fare notifiche alle persone si entra nel loro intimo - prosegue - e ascoltarle significa farle sentire al sicuro, lasciando che si fidino. Mi vedevano come un’amica con la divisa. Sono sempre stata coinvolta nella comunità. Il legame è forte con la città».
Nila è commossa, si vede ma vuole raccontare un aneddoto: «Mio padre aveva una macelleria e, quando passava il brigadiere dei vigili Fontani, scherzando, mi diceva di fare il concorso per entrare perché secondo lui era il lavoro fatto per me. Così è stato. La storia di una vita che ho vissuto con entusiasmo, dedicandomi al cittadino, pensando che la mia divisa non fosse ‘divisiva’. L’ascolto, l’umiltà, l’umanità non devono mai mancare nei nostri compiti».

Anche Nila prima di salutare, si rivolge ai giovani: «Credo in loro, sono il futuro e i nuovi entrati al comando stanno dimostrando capacità e volontà di servizio. Adesso per me è il tempo del giardinaggio ma soprattutto di prendermi cura della famiglia senza affanni», conclude.

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Pubblicato il 30 maggio 2022

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