Maltempo nel senese, colpa di chi? Il commento di Guicciardini (Pd) e Pinassi (M5S)
«Voglio esprimere i miei più sentiti ringraziamenti alle istituzioni del territorio senese, ai sindaci, agli operatori, ai volontari e ai cittadini che durante l'emergenza hanno dato prova di grande coesione ed efficienza. Una sinergia che è frutto dello sforzo congiunto di amministrazioni comunali, Protezione civile, volontari, forze dell'ordine, ma anche dello spirito di sacrificio dei tanti cittadini che sono scesi in campo per collaborare e ridurre i disagi provocati dalla prolungata e copiosa pioggia».
Con queste parole Niccolò Guicciardini, segretario del Partito democratico provinciale di Siena, esprime il proprio personale ringraziamento nei confronti di coloro i quali, tra personale operativo e cittadini, si sono impegnati nella gestione della situazione di emergenza determinata dalle perturbazioni atmosferiche che hanno colpito ieri, lunedì 24 agosto, la parte Sud della provincia di Siena.
«É importante che - conclude Niccolò Guicciardini - ancora una volta si sia visto quello spirito di solidarietà e di comunità che fa parte del nostro Dna. Ora che l'emergenza sta rientrando serve un impegno forte, come già annunciato dalla Regione Toscana che non ha mai smesso di esserci accanto nelle ore più difficili, per tutelare i cittadini e le aziende che hanno subito disagi e per mettere in sicurezza strade e infrastrutture fondamentali per il nostro territorio. Tutto questo accanto ad un rinnovato impegno sulla sicurezza idrogeologica che pone questioni nuove a causa delle mutazioni meteorologiche spesso inedite».
Non è dello stesso avviso Michele Pinassi, consigliere del Movimento Cinque Stelle senese, che dopo aver espresso il proprio dispiacere per i disagi provocati nel sud della provincia, non manca di accusare proprio il Pd. Il grillino, analizzando le motivazioni che hanno creato così tanti danni, spiega: «All'indomani di una giornata di pioggia, come ormai se ne vedono da qualche anno (con le medesime conseguenze) è impossibile non chiedersi di chi sia la responsabilità oggettiva del disastro. Eppure per volere del PD regionale e di Rossi, tutto il territorio regionale è coperto dagli interventi di bonifica idraulica del "Consorzio di Bonifica", per il quale tutti noi cittadini siamo tenuti a versare una odiosa "gabella": per cosa, se il risultato del loro lavoro è questo? I fossi e gli argini dei fiumi, abbandonati nell'incuria anche dopo le tante promesse (ricordo ancora quelle dopo l'alluvione che colpii Buonconvento nell'ottobre 2013), che straripano ad ogni acquazzone sono il sintomo più evidente dell'incapacità della classe politica regionale e locale di affrontare il dissesto idrogeologico causato da anni di cementificazione selvaggia ed abbandono del territorio».
«Le mie accuse - prosegue il grillino - non sono sciatto "sciacallaggio politico" ma una semplice constatazione dell'incapacità, ormai manifesta da anni, o della non volontà di risolvere una situazione ormai incancrenita, che peggiora anno dopo anno a seguito dei tagli che il "governo Renzi" attua nei confronti degli Enti Locali per trascinare avanti la Barca Italia, ormai sul punto di affondare. Enti locali che hanno essi stessi gravissime responsabilità, ad iniziare dagli uffici comunali che autorizzano costruzioni edilizie in zone alluvionabili o che non compiono le necessarie operazioni di verifica sul rispetto delle normative sulla regimazione delle acque o dell'adeguato dimensionamento delle fognature».
«Sindaci - conclude infine Pinassi - che pur di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione autorizzano strade, sottopassi e garages che puntualmente vengono sommersi ad ogni goccia d'acqua: a quanto dicono gli esperti, con un clima sempre più tropicalizzato, eventi catastrofici di questo tipo saranno sempre più frequenti. E noi, semplici cittadini, dobbiamo smetterla di continuare a piangere per i danni subiti ad ogni inondazione e maledire il maltempo: la colpa è nostra perché abbiamo permesso, attraverso il nostro voto ad una classe politica incapace, tutto questo. Abbiamo permesso l'abbandono del territorio, la cementificazione selvaggia, l'arricchimento di costruttori privati a scapito della nostra incolumità. Anche se c'era chi diceva che non bisognava essere "gufi" ad ogni costo. A noi la scelta su quale strada imboccare nel futuro».
Pubblicato il 27 agosto 2015