Man Ray in mostra alla galleria Raffaele de Grada di San Gimignano con 'Wonderful Visions'

Man Ray, all'anagrafe Emmanuel Radnitzky, è stato pittore, fotografo, grafico e autore di film d'avanguardia. Uno degli artisti più grandi del secolo scorso

 
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Una nuova grande mostra sarà ospitata dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada” di San Gimignano e dedicata al pittore, fotografo, grafico e autore di film d’avanguardia Man Ray. L'esposizione, dal titolo "Man Ray. Wonderful visions" sarà visitabile dall'8 aprile al 7 ottobre 2018. Chi aveva già avuto modo di apprezzare l'artista nello spettacolo di Teho Teardo alla Rocca di Montestaffoli, potrà qui ritrovare le sfumature e la poliedricità che lo caratterizzano.

La mostra verrà inaugurata sabato 7 aprile 2018, alle ore 17.00. E' promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Gimignano, prodotta da Opera-Civita con la collaborazione della Fondazione Marconi e Fondazione Musei Senesi.

Chi era Man Ray

In attesa di visitare la mostra in anteprima e raccontarvi le nostre impressioni, ecco qualche dettaglio sulla biografia dell'autore. Man Ray, all'anagrafe Emmanuel Radnitzky (Philadelphia il 26 agosto del 1890 - Parigi 18 novembre 1976), contribuisce a fondare insieme a Marcel Duchamp il dadaismo americano. Quando nel 1921 lascia gli Stati Uniti per Parigi conosce i principali artisti dell’epoca: Picasso, Dalì, Bunuel, Chagall, Mirò. Nella capitale francese si fa conoscere soprattutto per i suoi ritratti fotografici. Tra questi, uno dei più noti e manifesto della mostra è Le violon d’Ingres (1924), in cui la schiena nuda della modella e amante Kiki de Montparnasse diventa uno strumento musicale. Quei semplici tratti disegnati col pennarello lo consacreranno nella storia.

Man Ray non è un semplice fotografo, ma un esploratore, un artista che cerca strade nuove. A lui si devono le cosiddette “Rayografie”, immagini fotografiche ottenute poggiando oggetti direttamente sulla carta sensibile, rendendo in questo modo i soggetti misteriosi e spettrali. Sempre a lui si deve la tecnica della “solarizzazione”, un effetto che permette di circondare le figure in foto con un’aurea che dà alle immagini una qualità quasi metafisica, con effetti eterei.

Nel 1924 aderisce con convinzione al movimento surrealista, ma con la Seconda Guerra Mondiale e l'avanzata dei nazisti in Francia è costretto a ritirarsi a New York, viste le sue origini ebraiche. Alla fine del conflitto torna a Parigi, dove rimane fino alla sua morte.

Per informazioni  

Galleria di Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada” 
San Gimignano, Via Folgore da San Gimignano 11 
www.sangimignanomusei.it
[email protected]
call center info e booking  0577/286300

 

Pubblicato il 23 marzo 2018

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