Maturità, la lettera degli studenti del Volta e del San Giovanni Bosco: ''No alla seconda prova''

''Perché farci aspettare così tanto non dandoci tutte le possibilità di prepararci ?''

 ESAME DI MATURITÀ
  • Condividi questo articolo:
  • j

"Care lettrici e cari lettori di Valdelsa.net, siamo noi, quei fannulloni che non vogliono rimettere la seconda prova all’esame di stato di quinta superiore. Noi giovani che vogliamo solo tornare in discoteca a detta dei saggi adulti che ci giudicano. Ci viene detto che vogliamo la normalità solo quando ci fa comodo  e che ora che dovremmo studiare di più allora scappiamo e cerchiamo scuse per non doverlo fare. Ma qualcuno secondo te si è mai fermato a chiederci cos’è per noi la normalità; dopo due anni in cui siamo vissuti dietro uno schermo usando una tastiera e un microfono per interfacciarsi con professori e insegnanti, per noi la scuola è un mondo nuovo. Non esiste più quella che viene chiamata “normalità”. Il rientro a scuola quest'anno è stato come imparare a camminare dopo essere stati su una specie di sedie a rotelle per anni, sai di averlo già fatto ma ti senti strano seduto a quel banco così vicino ad amici e compagni. Noi tutti speriamo che la scuola torni ad essere quella che era per i ragazzi più giovani di noi, ma per noi purtroppo non è stato così ed è troppo tardi perché lo sia. Quello che stiamo cercando di comunicare non vuole in nessun modo certificare una nostra presunta mancanza di lavoro durante le lezioni svolte a distanza, ma anzi sottolineare che le modalità che proponete e quelle a cui ormai, purtroppo, siamo abituati differiscono su molti aspetti. I giovani affrontano meglio i cambiamenti e le sfide o così almeno si dice, forse è vero ma se così fosse noi siamo cambiati così tanto in questi due anni che le modalità di giudizio che ci vogliono far vivere adesso ci sembrano lontanissime".

"Ma in fondo ci siamo sempre adattati e anche quest’anno volevamo farlo dandoci da fare dal primo momento in cui siamo rientrati in aula. Ogni giorno cercavamo notizie e leggevamo i giornali per sapere come e cosa fare per prepararci al meglio per affrontare questa sfida finale. I nostri professori hanno lavorato con noi per darci la preparazione che tutti in quel momento ritenevano più giusta. A dicembre avremmo dovuto sapere con certezza cosa ci aspettava, dopo aver già trascorso i primi tre mesi di scuola a preparaci basandosi su quello che veniva detto anche se sembrava diverso giorno dopo giorno. Ma la certezza che aspettavamo non arrivava e abbiamo dovuto attendere fino all’ultimo giorno di gennaio per scoprire di doverci preparare per una tipologia di prova a cui non siamo preparati e che non abbiamo usato per due anni. Perchè farci aspettare così tanto non dandoci tutte le possibilità di prepararci, perché non chiederci a cosa ci sentissimo più pronti, questa è giustizia? Questo è considerarci adulti come vorrebbero che fossimo? A noi giovani fannulloni viene spesso detto di non sapere cos’è il rispetto ma se sono queste le alte figure a dover insegnarci cos’è forse non lo scopriremo mai. Comunque dopo tutto ci proveremo al meglio delle nostre forze come abbiamo sempre fatto e noi nonostante i giudizi vorremmo avere solo tutte le armi necessarie e possibili per affrontare il futuro che ci aspetta".

Gli studenti dell’istituto San Giovanni Bosco e Alessandro Volta di Colle di Val d’Elsa

Potrebbe interessarti anche: E' girato nella Pineta di Cecina il video di ''O forse sei tu'', la nuova canzone di Elisa

Torna alla home page di Valdelsa.net per leggere altre notizie

Pubblicato il 5 febbraio 2022

  • Condividi questo articolo:
  • j
Torna su