Maxi richiamo Toyota da 1,8 milioni di auto
Un primo richiamo, effettuato a gennaio, ha coinvolto 700'000 auto. L'azienda ha ora aumentato il numero a 1'800'000 di veicoli tra Toyota e Lexus
Toyota ha rettificato il richiamo che aveva effettuato a gennaio, aumentando il totale di veicoli coinvolti da 700'000 a 1,8 milioni. Si tratta di vetture vendute sul mercato statunitense, la compagnia ha deciso di agire dopo aver ricevuto 66 segnalazioni di malfunzionamento e oltre 2'000 richieste di intervento. Le automobili coinvolte dal richiamo sono dotate di una pompa del carburante difettosa che potrebbe smettere di funzionare. Nel caso ciò dovesse accadere, oltre all'accensione di diverse spie, anche il motore potrebbe rimanere coinvolto e bloccarsi. Ciò sarebbe in grado di causare uno stallo del veicolo. Una tale situazione, durante una guida a velocità elevate, potrebbe aumentare il rischio di incidenti. I proprietari dei veicoli che non erano stati inclusi originalmente nel primo richiamo di gennaio saranno informati entro l'inizio di maggio. I concessionari Toyota e Lexus sostituiranno la pompa del carburante a tutte le vetture coinvolte, senza alcun costo per i clienti. La lista dei modelli coinvolti
Lexus LS 460 dei modelli realizzati tra il 2013 e il 2015;
Lexus GS 350 dei modelli realizzati tra il 2013 e il 2015;
Toyota FJ Cruiser, Lexus IS-F dei modelli del 2014;
Toyota 4Runner, Land Cruiser; Lexus GX 460, IS 350, LX 570 dei modelli realizzati tra il 2014 e il 2015;
Lexus NX 200t, RC 350 dei modelli del 2015;
Lexus IS 200t, RC 200t dei modelli del 2017;
Toyota Sienna; Lexus RX 350 dei modelli realizzati tra il 2017 e il 2019;
Lexus GS 300 dei modelli del 2018;
Toyota Avalon, Camry, Corolla, Highlander, Sequoia, Tacoma, Tundra; Lexus ES 350, GS 350, IS 300, IS 350, LC 500, LC 500h, LS 500, LS 500h, RC 300, RC 350, RX 350L dei modelli realizzati tra il 2018 e il 2019. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.
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Pubblicato il 6 marzo 2020