Maxisequestro di armi illecite: due arresti a Sovicille per possesso di esplosivo
Le persone al centro delle perquisizioni sono dodici, tutte appartenenti all'estremismo di destra, indagate per detenzione abusiva di armi correlata alla costituzione di un’associazione con finalità eversiva. Due di loro, Andrea Chesi e il figlio Yuri Chesi, sono stati arrestati. L'uomo è un 60enne di Sovicille, noto alle cronache per aver fatto bella mostra a bordo del suo sidecar militare delle SS a Siena due anni fa, che su Facebook dichiara di essere il segretario della federazione senese del Movimento Idea Sociale. Ha anche un canale YouTube nel quale fa vedere i suoi oggetti da collezione. Oltre a loro, le indagini coinvolgono anche la moglie di 52 anni
Sono oltre cento le armi e gli altri oggetti sequestrati oggi a Siena, Sovicille, Colle e Poggibonsi. Pistole, fucili, oggetti da collezione, simboli fascisti e nazisti, ma anche una simil molotov realizzata con una bottiglia, un lanciarazzi, un'ascia, spade varie e molto altro ancora. Oltre a questo, anche materiale esplosivo. L'operazione della Polizia di Stato di Firenze e Siena, coordinata dalla Procura della Repubblica, si presenta come l'inizio di una situazione molto grande e complessa.
Le persone al centro delle perquisizioni sono dodici, tutte appartenenti all'estremismo di destra, indagate per detenzione abusiva di armi correlata alla costituzione di un’associazione con finalità eversiva. Due di loro, Andrea Chesi e il figlio Yuri Chesi, sono stati arrestati per possesso illegale di esplosivo. L'uomo è un 60enne di Sovicille, noto alle cronache per aver sfilato a bordo del suo sidecar militare delle SS a Siena due anni fa, che su Facebook dichiara di essere il segretario della federazione senese del Movimento Idea Sociale. Ha anche un canale YouTube nel quale fa vedere i suoi oggetti da collezione. Oltre a loro, le indagini coinvolgono anche la moglie di 52 anni.
A far partire il tutto alcune conversazioni intercettate, oltre a frasi sospette sui social, con chiari riferimenti a Mussolini. Secondo Il Corriere Fiorentino, uno degli obiettivi sarebbe stata proprio la Moschea di Colle di Val d'Elsa, notizia riportata poi anche da altre testate.
«Al momento non abbiamo riscontri di correlazioni con formazioni politiche di estrema destra già esistenti - ha commentato il procuratore capo di Firenze e della Direzione Distrettuale Antimafia Giuseppe Creazzo - E' il primo atto di un’inchiesta da sviluppare».
«Al di là del plauso alle forze dell'ordine, che ringrazio per l'operazione che stanno portando avanti, c'è ovviamente una preoccupazione profonda - ci ha detto al telefono il primo cittadino di Sovicille Giuseppe Gugliotti -. Oltre ad essere molto amareggiati, c'è anche una preoccupazione davvero grande, perché l'episodio non va derubricato alla semplice eccentricità di un personaggio particolare. E' un episodio che si inserisce in una rete, la punta dell'iceberg di un sentimento che purtroppo si sta diffondendo. Non c'è neanche da meravigliarsi troppo, quando il brodo di coltura è questo sentimento di odio, di atteggiamenti razzisti. Quando tutto questo viene propinato e rilanciato senza nessuna responabilità, senza pesare le parole che si stanno usando, l'imbarbarimento del linguaggio e dell'approccio agli altri, quando qualcuno sdogana certi messaggi dal punto di vista politico, altri ritengono legittimo evidentemente passare alla pratica».
«Per quanto si sapesse della passione per le armi e delle idee - ha aggiunto, riferendosi ad Andrea Chesi - nulla faceva presagire una collezione di questo genere, ma soprattutto dell'organizzazione che nella mente era probabilmente finalizzata a qualcosa. Le indagini ci diranno meglio. Sono convinto del fatto che non vadano sottovalutati questi episodi. Dobbiamo vigilare».
«Non è da oggi che l'Anpi chiede il rispetto delle leggi vigenti e della Costituzione, che è antifascista in ogni suo articolo e non solo nella XII disposizione - fa sapere il Comitato provinciale Anpi di Siena -. Non è da oggi che l'Anpi chiede lo scioglimento dei partiti e delle organizzazioni fasciste. Siamo grati alle forze dell'ordine per aver condotto questa operazione. Saremo grati alle istituzioni della Repubblica quando avranno messo fuori legge - come chiede la legge - le manifestazioni fasciste in ogni loro forma».
Alessandra Angioletti
Pubblicato il 12 novembre 2019